(Rinnovabili.it) – Riuscire a trasformare rifiuti come sanse, vinacce, lolla di riso ed altri prodotti provenienti dall’industria agroalimentare in una fonte efficiente di elettricità e calore. Questo l’obiettivo che di cui vuole dimostrare la fattibilità, il progetto V.E.R.O.BIO, acronimo complesso di “Valorizzazione Energetica di Residui Organici di attività agroindustriali mediante utilizzo di celle a combustibile del BIOgas da digestione anaerobica”. Sviluppato con un approccio multidisciplinare da ENEA, l’Università “Sapienza” di Roma, l’Università di Cagliari e il CRA-RPS di Torino, il progetto ha illustrato in questi giorni i primi risultati sperimentali sulla validità di accoppiare il processo di digestione anaerobica ad un sistema di cogenerazione ad alta efficienza come le Celle a Combustibile a Carbonati Fusi (MCFC).
Lo studio di questo particolare processo di sfruttamento delle biomasse ha permesso agli scienziati di ottenere informazioni inedite sui processi di co-digestione, sulla compatibilità del biogas prodotto con l’alimentazione delle fuel cell a carbonati fusi e soprattutto sulla possibilità di riutilizzare il “digestato” (oggi perlopiù impiegato come fertilizzante) anche a fini energetici.
“Il progetto – spiega l’Enea – offre una soluzione al problema della gestione dei rifiuti e, contemporaneamente, supporta le azioni per rispondere alle richieste della Commissione Europea sull’incremento della quota di consumi energetici da fonti rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni di CO2. Lo sviluppo di processi tecnologici innovativi, basati sulla multidisciplinarietà evidenzia come l’equilibrio tra ricerca di base e applicazioni tecnologiche possa favorire il raggiungimento degli obiettivi della sostenibilità ambientale nei processi di trasformazione e produzione”.