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Valli dell’idrogeno: il punto sulle Hydrogen Valley in Italia

Le risorse garantite dal governo alle Valli dell’Idrogeno in Italia ammontano oggi a 590 milioni di euro. Gli hub del vettore energetico dovranno essere operativi entro il 30 giugno 2026

Valli dell’idrogeno: il punto sulle Hydrogen Valley in Italia
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Sono 54 le valli dell’idrogeno finanziate da fondi PNRR

Promuovere la produzione di idrogeno rinnovabile abbracciando l’intera catena del valore. Attraverso hub ed ecosistemi territoriali che riqualificano aree industriali abbandonate e forniscono idrogeno verde a diversi settori finali, dall’industria ai trasporti. È il concetto delle Hydrogen Valley, le Valli dell’Idrogeno, uno dei cardini della strategia europea per rendere il vettore energetico centrale nel percorso di transizione del continente. A che punto sono le Valli dell’Idrogeno italiane? Quanti sono i progetti finanziati sul territorio nazionale e con quali risorse? Dove si trovano e quali sono i loro obiettivi?

Che cosa sono le Hydrogen Valley?

Le caratteristiche distintive delle Valli dell’Idrogeno sono 4:

  • Scala di sviluppo ampia: le Hydrogen Valley non sono progetti pilota o con valenza dimostrativa, ma puntano alla scala commerciale. Sono destinatarie di investimenti tipicamente sopra i 10 milioni di euro.
  • Catena del valore: le Valli dell’Idrogeno sono distretti nei quali vengono sviluppati i diversi passaggi che compongono la catena del valore dell’idrogeno, dalla produzione allo stoccaggio, al trasporto, all’utilizzo finale.
  • Versatilità: gli hub dell’idrogeno sono strutturati per fornire il vettore H2 a diversi tipi di utilizzatori finali, nell’ottica della creazione di un ecosistema dell’idrogeno. Tra i settori interessati figurano industria, trasporti, energia.
  • Concentrazione territoriale: i distretti sono modulati sulle specificità industriali e infrastrutturali del territorio dove sono localizzati, tenendo in considerazione i poli industriali e le caratteristiche del territorio e del tessuto economico circostante.

I distretti dell’idrogeno in Italia: le risorse

Per accelerare lo sviluppo di Valli dell’Idrogeno in Italia, il governo ha garantito un primo stanziamento di 500 milioni di euro con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sotto la componente 2 della missione 2 del piano. Si tratta di una linea progettuale riservata all’idrogeno per promuoverne la produzione, la distribuzione e gli usi finali in linea con le strategie comunitarie e nazionali.

Di questi 500 milioni, 50 milioni sono destinati a progetti bandiera, mentre la parte restante di 450 milioni è riservata a progetti di distretti dell’idrogeno selezionati dalle regioni e dalle province autonome tramite bandi competitivi. L’importo massimo per singolo progetto è 20 milioni di euro nella forma di sovvenzioni dirette. Con queste risorse, l’Italia punta a realizzare almeno 10-50 MW di Valli dell’Idrogeno. Lo schema italiano di aiuti è stato formalmente approvato dall’Unione Europea ad aprile 2023.

Nell’aprile del 2024 il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha annunciato una rimodulazione e un incremento delle risorse a disposizione. Da un lato, ha riassegnato 63 milioni di euro non impegnati nell’ambito dell’Investimento PNRR “Produzione in aree industriali dismesse” (17 milioni non assegnati e 46 milioni residui dopo varianti di progetto o rinuncia dei proponenti). Dall’altro lato ha integrato queste risorse con altri 90 milioni di euro provenienti dal RePowerEU, il piano europeo dedicato specificamente ad accelerare la transizione energetica nato in seguito alla crisi dei prezzi dell’energia e dello scoppio del conflitto in Ucraina.

I 150 milioni complessivi finanzieranno in toto 14 progetti che erano stati ammessi parzialmente e 9 ulteriori progetti prima non finanziati. In tutto, le risorse garantite dal governo alle Valli dell’Idrogeno in Italia ammontano oggi a 590 milioni di euro.

Valli dell’idrogeno in Italia: quante sono e dove

La rimodulazione delle risorse (e del PNRR) ha portato il governo a rivedere l’obiettivo finale dell’investimento nella Valli dell’Idrogeno. Al 30 giugno 2026, l’Italia punta adesso a realizzare almeno 12 distretti del vettore H2 in aree industriali dismesse con capacità media di almeno 1-5 MW ciascuno.

Secondo i dati forniti da H2IT, a maggio 2024 l’Italia aveva in cantiere – in diverse fasi di realizzazione – 54 progetti di Valli dell’Idrogeno finanziati, a fronte di 140 richieste presentate (delle quali 93 approvate in via preliminare).

Con la prima tranche, il governo aveva finanziato 52 hub, di cui 28 nel Sud Italia (area prioritaria secondo il PNRR) dove confluisce circa il 50% delle risorse totali (225 milioni). Nelle regioni e province autonome del Nord sono localizzati 17 progetti per 162,5 milioni di euro (il 36% delle risorse). In quelle del Centro i progetti sono 7 (62,5 milioni, 14%). Sono tutte nel Meridione le regioni dove si riscontra la maggior concentrazione di hub dell’idrogeno: 6 in Campania, 5 in Puglia e 4 in Sicilia. Con la rimodulazione effettuata lo scorso aprile sono stati pienamente finanziati o finanziati ex novo 14 progetti distribuiti tra 13 diverse regioni più la provincia di Bolzano.

Vediamo più nel dettaglio alcuni degli hub dell’idrogeno in corso di realizzazione in Italia.

Hydrogen Valley Lamezia Terme

Il progetto situato nella città calabrese ha ricevuto l’autorizzazione unica a giugno. Sarà realizzato nell’area industriale dismessa dell’ex SIR (Società Italiana Resine), dove sarebbe dovuto sorgere un pontile per l’attracco delle navi a servizio dell’impianto chimico dell’azienda. L’hub proposto da Teca Gas srl e Techfem ha una capacità produttiva prevista di idrogeno verde di 2 MW, a cui contribuirà un parco fotovoltaico dedicato da 461 kW. È prevista anche la realizzazione di aree di stoccaggio e compressione, oltre a una baia di carico per il riempimento di carri bombolai con cui il vettore energetico sarà distribuito agli utenti. L’H2 prodotto servirà per industria e trasporti.

IdrogeMO

Proposto da Snam e Gruppo Hera, il progetto sarà realizzato a Modena entro il 2026 e ha ricevuto un finanziamento di 19,5 milioni a fronte di 20 milioni di investimento totale previsto. L’hub verrà realizzato nella discarica esaurita di via Caruso nella città emiliana. Ospiterà un parco fotovoltaico dedicato da 6 MW che alimenterà un elettrolizzatore con una capacità di 400 tonnellate di idrogeno l’anno. Per poter alimentare l’elettrolizzatore anche nelle ore notturne, il polo sarà completato da una batteria per lo stoccaggio dell’energia elettrica.

Hydrogen Valley Mantova

L’hub della città lombarda prevede diversi progetti, finanziati da risorse PNRR e dal bando europeo Interregional Innovation Investment. Tra questi spiccano la realizzazione di un parco fotovoltaico da 14 MW dedicato e connesso direttamente all’impianto di produzione di idrogeno, in un’area industriale dismessa; un elettrolizzatore da 10 MW con capacità produttiva di circa 1.500 tonnellate di idrogeno verde l’anno; la fornitura del vettore energetico alle industrie locali e alle industrie Hard to Abate, come cartiere, la ceramica e la centrale di teleriscaldamento locale, tramite tubazione e carri bombolai, due stazioni di rifornimento a idrogeno, di cui una tri-modale (gomma, ferro, acqua).

Green Hydrogen in Cogne

Il progetto proposto da Cogne Acciai Speciali spa ha ricevuto un finanziamento di 7,9 milioni e prevede la realizzazione di un elettrolizzatore da 1 MW alimentato da un impianto idroelettrico di nuova costruzione, localizzato in un’area industriale dismessa, con potenza nominale di 960 kW. La produzione annua stimata di idrogeno si attesta a 165 tonnellate, di cui 58 direttamente dall’impianto idroelettrico e la quota restante, se necessaria per soddisfare la domanda, da generare prelevando elettricità dalla rete con garanzie di origine rinnovabile. L’idrogeno prodotto sarà impiegato per decarbonizzare le operazioni dell’acciaieria CAS.

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