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FVG, Slovenia, Croazia creeranno la 1a Valle dell’idrogeno transnazionale

Valle dell'idrogeno transnazionale
Foto di Martin Str da Pixabay

Verso la prima Valle dell’idrogeno transnazionale

(Rinnovabili.it) – Le Hydrogen Valley stanno progressivamente diventando un fenomeno globale, grazie a progetti integrati e complessi capaci di portare la nuova economia dell’idrogeno direttamente a contatto con la domanda. Solo in Europa si contano già oltre 20 progetti pianificati, da quelli su piccola scala dedicati alla mobilità a quelli di dimensioni maggiori per industria ed esportazione.

Molti di questi sono localizzati a livello di grandi porti commerciali o in prossimità di complessi industriali energivori, con confini netti e precisi. Ma c’è chi pensa in grande ed è pronto ad abbattere tali delimitazioni. È il caso della prima Valle dell’idrogeno transnazionale, progetto a sei mani lanciato a fine 2021 da Slovenia, Croazia e Friuli Venezia Giulia. L’iniziativa ha ricevuto la “benedizione ufficiale” il 14 marzo con la firma di una lettera di intenti da parte di Ivo Milatić, Sottosegretario di Stato al Ministero croato dell’Economia e dello Sviluppo Sostenibile, Blaž Košorok, Sottosegretario di Stato al Ministero slovacco delle Infrastrutture e Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. L’atto mira, infatti, a rafforzare la cooperazione territoriale nella creazione della “Valle dell’Idrogeno del Nord Adriatico”.

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 “Il Friuli Venezia Giulia – ha commentato Fedriga – contribuirà in maniera fattiva alla costruzione di una ‘Valle dell’idrogeno transnazionale’ che si configurerebbe anche come prima esperienza pilota di tale genere a livello europeo. Con la lettera di intenti […] gettiamo le basi per un modello di sviluppo più sostenibile di un’area territoriale estesa nel cuore dell’Europa centro-orientale”. 

L’obiettivo, come anticipato dallo stesso presidente della Regione, è realizzare un ecosistema che copra tutti i segmenti della filiera idrogeno. Dalla produzione del vettore al suo stoccaggio, dal trasporto alla distribuzione ai consumatori finali. E di farlo sfruttando le risorse infrastrutturali dei tre territori. “Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia – ha aggiunto Fedriga – sono anche territori marittimi per i quali la portualità e le connessioni del sistema di mobilità porto-retroporto sono elementi distintivi anche rispetto ad altre esperienze ‘di terra’ di Valle dell’idrogeno affermatesi a livello continentale europeo. Tenuto conto che tale sistema non rappresenta solamente l’infrastruttura di trasporto e logistica, ma anche la possibile sede di attrazione di investimenti privati per l’attività industriale da sviluppare nelle aree portuali, l’idrogeno può essere prodotto e utilizzato per la movimentazione dei mezzi marittimi e ferroviari ad esso collegati ma anche per la conduzione di attività trasformativa o industriale”.

 La regione italiana metterà a disposizione del progetto una serie di competenze scientifiche e know-how fornite attraverso le sue Università, gli enti di ricerca e i poli di innovazione. Insieme a Slovenia e Croazia consoliderà e testerà il nuovo approccio congiunto rafforzando la progettualità e la capacità di attrarre risorse a valere sui finanziamenti nazionali ed europei.

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