Il progetto TH2ICINO si concluderà il 31 agosto 2027
(Rinnovabili.it) – Cresce il numero di progetti dedicati alle Hydrogen Valley in Italia, etichetta che individua quelle aree geografiche in cui il vettore H2 sarà impiegato da più di un settore o applicazione finale. Molte delle iniziative sono nate sotto il cappello del PNRR che ha riservato ben 450 milioni di euro per la realizzazione di distretti dell’idrogeno selezionati direttamente dalle regioni e dalle province autonome. Ma altri progetti stanno ricevendo la spinta della Clean Hydrogen Partnership nell’ambito di Horizon Europe. É il caso della futura Valle dell’Idrogeno di Malpensa, frutto dell’iniziativa TH2ICINO (Towards H2ydrogen Integrated eConomies In NORthern Italy).
Di cosa si tratta? Di un progetto del valore di 18 milioni di euro che nei prossimi 4 anni svilupperà e dimostrerà una microeconomia dell’idrogeno integrata da 6 casi d’uso replicabili collegati alle diverse fasi della catena del valore. Coordinato da Rina Consulting, TH2ICINO realizzerà in Italia, con l’aiuto di SEA Aeroporti di Milano, Confindustria Varese e Comune di Busto Arsizio, l’Hydrogen Valley Malpensa, una delle prime valli dell’idrogeno europee progettata in un ambito aeroportuale.
“Hydrogen Valley Malpensa è un progetto d’avanguardia che mira a ridurre le emissioni annue di CO2 della zona di Malpensa di 4.400 tonnellate, equivalenti a quelle di 1.500 autovetture”, ha dichiarato Andrea Bombardi, Carbon Reduction Excellence Executive Vice President di RINA. “Crediamo sia un progetto pionieristico replicabile in altre zone e scali, pensato non solo per la logistica aeroportuale ma anche per abilitare nuovi off-taker aumentando la sinergia tra aeroporto e territorio limitrofo. Tenendo conto anche del nostro impegno nel progetto OLGA, siamo stati scelti per coordinare e integrare iniziative che contribuiscono alla decarbonizzazione del settore aeroportuale coinvolgendo nuovi player industriali e della mobilità nelle zone circostanti”.
Valle dell’Idrogeno Malpensa, come funzionerà?
Il progetto della Valle dell’Idrogeno per Malpensa nasce con l’obiettivo di porre le basi per l’utilizzo dell’H2 negli scali aeroportuali come contributo alla decarbonizzazione del comparto. Il vettore sarà impiegato nei mezzi a terra, come spiega Armando Brunini, Amministratore Delegato di SEA. “Il campo principale di applicazione di questo progetto è l’autotrazione”, ha sottolineato Brunini. “Ma è la prima fase per maturare il know-how e le condizioni abilitanti (tecnologiche, normative, gestionali, logistiche) all’utilizzo aeronautico dell’idrogeno, secondo un approccio di sistema che è l’unico adeguato a sviluppare questa innovazione del settore trasporti“.
I partner individueranno e applicheranno soluzioni tecniche per adattare mezzi aeroportuali all’idrogeno. In parallelo, studieranno i sistemi adatti a creare un impianto di rifornimento per il vettore, in un ambiente con elevatissimi standard di sicurezza quale l’aeroporto. L’obiettivo ultimo è fare dell’Hydrogen Valley Malpensa a un modello di riferimento anche per altri scali, traducendo l’esperienza maturata nel progetto in una linea guida tecnica – Master Planning Tool (MPT) – per replicare le soluzioni adottate anche in altre località.