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UKH2Mobility: la mobilità britannica si affida all’idrogeno

(Rinnovabili.it) – Il Regno Unito potrebbe contare un milione e 600mila veicoli ad idrogeno sulle strade entro il 2030. Protagonista di una vera e propria rivoluzione del settore mobilità il paese è guidato dai programmi che il governo sta portando avanti per favorire la riduzione dell’impatto ambientale del settore trasporti.

L’iniziativa in questione è stata battezzata UKH2Mobility e si fonda sulla consapevolezza che un mercato consolidato di auto  elettriche alimentate con celle a combustibile (FCEV) potrebbe sostenere almeno 300mila vendite riducendo le emissioni di CO2 prodotte dai veicoli di circa tre milioni di tonnellate in 20 anni. Inoltre, è stato rivelato che sostituendo i veicoli diesel con FCEV si andrebbe a migliorare in breve tempo la qualità dell’aria.

Nonostante sia diffusa la consapevolezza dei vantaggi dell’idrogeno come combustibile per veicoli, la tecnologia basate sulle celle a combustibile rimane ancora oggi un’alternativa piuttosto costosa, fattore che ne sta limitando l’espansione aggravato dalla mancanza di infrastrutture di ricarica. Per questa ragione al momento l’espansione dei veicoli ad idrogeno è limitato ai taxi e ai veicoli per la consegna merci di raggio limitato.

Lo studio redatto insieme al progetto indica la possibilità a breve termine di riuscire a produrre idrogeno a basso costo, in linea con i prezzi del gasolio, fattore che potrebbe favorirne la diffusione e limitare del 60% le emissioni di carbonio entro il 2020. E’ stato previsto inoltre che entro la metà del secolo FCEV potrebbe avere una quota di mercato del settore automobilistico tra il 30 e il 50 per cento. Per far questo la relazione indica la necessità di organizzare entro il 2030 una rete di rifornimento di almeno 1.150 punti di ricarica.

 

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