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Treni a idrogeno: la Terni-Sulmona finisce su un binario morto

In un’interrogazione parlamentare, il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci mette la parola fine sulla conversione della tratta fra Umbria e Abruzzo da diesel a idrogeno. La ragione? “Inattuabilità tecnica”

Treni ad idrogeno
Image by Erich Westendarp from Pixabay

Il PNRR ha finanziato con 300 mln 6 interventi per testare i treni a idrogeno in tutta Italia

(Rinnovabili.it) – Addio treni a idrogeno sulla linea Terni-Sulmona: il progetto finisce su un binario morto. Il motivo? “Inattuabilità tecnica”. La linea ferroviaria è complessa e ci sono problemi legati alla localizzazione delle stazioni di rifornimento di idrogeno nell’area del cratere del sisma del 2016. Problemi che renderebbero complicato anche la semplice elettrificazione di alcuni tratti.

Servirebbero 120 mln per passare ai treni a idrogeno

A darne l’ufficialità, nei giorni scorsi, è stato il governo per voce del ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci. “La realizzazione dell’intervento di trasformazione del treno da combustibile fossile ad idrogeno verde lungo la linea Terni-Sulmona non può procedere a causa dell’inattuabilità tecnica, in ragione della notevole complessità infrastrutturale della linea e della gestione di sistemi di produzione di idrogeno verde convenientemente disposti in sicurezza in prossimità delle stazioni ferroviarie ed altresì in relazione alle criticità evidenziate da R.f.i. nella elettrificazione della linea, in particolar modo nella tratta tra Sulmona e L’Aquila”, ha spiegato l’ex presidente della Sicilia rispondendo l’11 gennaio ad un’interrogazione della deputata Ilaria Fontana (M5S).

Il progetto di conversione verso treni a idrogeno era in ballo dal 2020 e, dopo essersi arenato, sembrava aver ripreso a correre grazie ai fondi del PNRR. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, infatti, ha stanziato 300 milioni di euro per la sperimentazione dei treni a idrogeno. Denaro che doveva coprire diversi interventi sul territorio nazionale per convertire all’idrogeno le linee ferroviarie non elettrificate con elevato traffico passeggeri e un forte utilizzo di treni diesel. Come in Lombardia, Puglia, Sicilia, Calabria, Basilicata. E quelle tra Umbria e Abruzzo.

Per la Terni-Sulmona i fondi previsti ammontavano a 50 milioni. Ma già nel 2022 la fattibilità del progetto era criticata da RFI. “Sono emerse criticità legate sia alla copertura finanziaria, che appariva insufficiente alla luce di elaborati tecnici integrativi di R.f.i. – nei quali si evidenziavano costi di 120 milioni di euro per l’intero intervento”, ha spiegato Musumeci. Più del doppio.