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Telecomunicazioni a fuel cell, per telefonate all’idrogeno

Telecomunicazioni a fuel cell, per telefonate all’idrogeno

 

(Rinnovabili.it) – Quando si parla di fuel cell a idrogeno i pensieri corrono spesso e volentieri ai nuovi trend della mobilità sostenibile; negli ultimi tempi infatti, i big dell’automotive hanno mostrato una cerca propensione per la sperimentazione di questo vettore nei nuovi modelli a quattro a ruote. Eppure i trasporti non sono il solo comparto dove le celle a combustibile posso promettere un futuro alternativo. A spiegarlo è Giancarlo Tomarchio, coordinatore del progetto FCpoweredRBS, iniziativa nata con l’obiettivo di convincere gli operatori delle telecomunicazioni e le amministrazioni locali che le fuel cell rappresentano un’alternativa concreta a queste fonti di elettricità standard. Avviato nel gennaio 2011, il progetto ha creato un approccio integrato alla progettazione di efficienti stazioni radio base per mettere alla prova lo stato dell’arte delle singole tecnologie di celle, realizzate in Europa e nel resto del mondo.

 

Nel dettaglio i ricercatori hanno sostituito l’alimentazione di 15 stazioni radio nella rete attiva di operatori italiani delle telecomunicazioni scelti con una nuova alimentazione basata su una specifica soluzione realizzata dai partner che unisce le celle a combustibile a moduli fotovoltaici e batterie. Il sistema include anche un smart meter e un sistema di telecontrollo che forniscono all’operatore maggiori dettagli sul comportamento energetico della stazione base. Il progetto coinvolgerà inoltre un numero significativo di utenti finali per fornire un buon campionamento delle prestazioni finali. Tomarchio spiega dalle pagine di CORDIS a che punto è l’iniziativa: “Al momento abbiamo un accordo per installare 10 sistemi sulla rete attiva di Telecom Italia, e tre su quella di H3G Italia. Abbiamo già installato otto stazioni, cinque delle quali sono ora pienamente funzionanti, mentre le rimanenti stanno per essere collegate. Ci aspettiamo una prima proiezione annuale del TCO entro la fine del 2014. Il collaudo proseguirà poi fino al prossimo anno per raggiungere i 12 mesi di funzionamento normalmente necessari per la dimostrazione. Stiamo anche concludendo l’accordo per un’ulteriore installazione di un’applicazione non nel campo delle telecomunicazioni, ma con simili esigenze elettriche”.

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