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Al MiSE il primo tavolo dell’idrogeno italiano

Sotto l’egida dal Sottosegretario Davide Crippa, riuniti nella stessa stanza gli enti di ricerca e le realtà commerciali più attivi in ambito fuel cell e H2

tavolo dell'idrogeno

Il tavolo dell’idrogeno aiuterà l’Italia a concretizzare gli obiettivi H2 del PNIEC

(Rinnovabili.it) – Si è tenuto questi giorni a Roma il primo tavolo dell’idrogeno italiano, momento di incontro e confronto per industria ed enti di ricerca sul futuro del celebre vettore energetico. Il nutrito gruppo di stakeholder, guidati del Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Davide Crippa, collaborerà nella definizione di priorità, indirizzi e valutazioni di competitività nel settore con l’obiettivo di facilitare sia gli impegni presi a livello nazionale che quelli sul piano internazionale. Oggi, infatti, l’idrogeno richiama l’Italia su due fronti. Il primo è quello indicato nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), il documento che imposta il percorso italiano su fonti energetiche ed emissioni dal 2020 al 2030: il testo, anche se ancora non definitivo, riporta per i carburanti rinnovabili non biologici (essenzialmente l’H2) una quota dell’1% sul target FER-Trasporti, attraverso l’uso diretto nelle auto, autobus e treni o attraverso la diretta immissione nella rete del metano.

Inoltre, nell’ambito ricerca, introduce lo sviluppo di sviluppo di sistemi di accumulo power-to-gas in grado di gestire l’eccesso di produzione da rinnovabili non programmabili mediante stoccaggio in vettori energetici liquidi e gassosi. “Sia nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima che nel Piano Triennale 2019-2021 della Ricerca di Sistema elettrico abbiamo riservato all’idrogeno ed alla sua filiera un interesse significativo nella prospettiva di progressiva decarbonizzazione”, ha sottolineato il Crippa.

 

Agli interessi nazionali si aggiungono quelli di più ampio respiro definiti lo scorso ottobre all’Hydrogen Energy Meeting di Tokyo che ha riunito, oltre all’Italia, i rappresentanti di 20 Paesi. A conclusione del vertice i ministri dell’Energia hanno siglato all’unanimità la Dichiarazione di Tokyo, un documento in cui in cui si conferma il valore della collaborazione internazionale nell’attuare un programma per un futuro energetico imperniato anche sull’idrogeno, sia nella vita quotidiana che nei trasporti e nei diversi settori industriali.

“Durante la mia recente missione in Giappone – ha spiegato il Sottosegretario a margine dell’incontro romano – ho avuto modo di constatare che a livello internazionale si sta puntando decisamente sull’idrogeno. Per questo motivo, ho chiesto ai partecipanti al tavolo di lavorare, anche in sinergia tra loro, su progetti e idee progettuali da mettere in campo, che possano permetterci la definizione dei criteri di valutazione dei progetti, e di come questi progetti abbiano una ricaduta sui territori”.

 

Tra i membri del gruppo figurano grandi nomi industriali come Alstom Italia, Industrie De Nora, Sapio, e Solid Power, ma anche big della ricerca nostrana quali ENEA, Environment Park, Hydrogen Park e l’Istituto per l’innovazione tecnologica di Bolzano, l’ente che nel 2014 ha realizzato il primo Centro Idrogeno in Italia. Nel mese di luglio è previsto un nuovo incontro per valutare le idee progettuali proposte dagli Enti e dalle Società interessate.