Granholm: “Gettate le basi per una forte collaborazione tra pubblico e privato”
(Rinnovabili.it) – Dieci milioni di tonnellate di idrogeno “clean” l’anno entro il 2030. Da portare a 20 milioni per il 2040 e a 50 milioni per il 2050. Questo il potenziale produttivo definito dalla Casa Bianca nella prima strategia USA sull’idrogeno pulito. Il documento (pdf), pubblicato il 5 giugno dal Dipartimento dell’Energia (DOE), contiene le priorità dell’amministrazione americana e una tabella di marcia per lo sviluppo a lungo termine del vettore.
“Accelerare la diffusione dell’idrogeno è la chiave per realizzare la visione del presidente Biden di un futuro a base di energia pulita, accessibile e sicura”, ha affermato la Segretaria all’Energia degli Stati Uniti, Jennifer M. Granholm. “Ecco perché il DOE ha lavorato a fianco dei nostri partner federali per sviluppare la Strategia […] che getterà le basi per una partnership forte e produttiva tra il settore pubblico e quello privato”.
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Le tre priorità della Strategia USA sull’idrogeno pulito
La strategia USA sull’idrogeno pulito individua tre priorità chiave: usi ad alto impatto, riduzione dei costi e hub regionali.
Per il Governo statunitense individuare usi strategici e ad alto impatto per l’idrogeno pulito garantirà un impiego in applicazioni di valore più elevato, dove esistono limitate alternative di decarbonizzazione profonda. I mercati specifici includono il settore industriale (ad esempio, prodotti chimici, acciaio e raffinazione), i trasporti pesanti e lo stoccaggio energetico di lunga durata. Ulteriori opportunità a lungo termine, si legge nel testo, potrebbero includere l’esportazione del vettore per “consentire la sicurezza energetica per i nostri alleati”.
Sul fronte dei costi l’obiettivo rimane quello del programma Hydrogen Shot lanciato nel 2021, ossia portare il prezzo dell’idrogeno pulito a 1 dollaro/kg entro il 2031. L’iniziativa catalizzerà sia l’innovazione che la scala, stimolando gli investimenti del settore privato e lo sviluppo della supply chain. Gli sforzi riguarderanno anche i materiali critici e la progettazione per una maggiore efficienza, durata e riciclabilità delle tecnologie. “Insieme agli investimenti nelle infrastrutture midstream (stoccaggio, distribuzione), queste iniziative possono ridurre non solo il costo di produzione, ma anche quello di consegna”.
Cosa si intende per idrogeno pulito
La strategia si focalizza anche sulle reti regionali con produzione di idrogeno pulito su larga scala e un uso finale nelle immediate vicinanze, consentendo il massimo vantaggio dagli investimenti infrastrutturali. Ma rimane un po’ traballante la definizione di “clean hydrogen“. La legge bipartisan sulle infrastrutture del 2021 chiedeva al DOE di stabilire uno standard produttivo in termini di emissioni. Per la precisione indicava che l’etichetta “pulito” andasse solo ad una produzione con emissioni di CO2eq inferiori a 2 kg per ogni kg di idrogeno generato. La nuova strategia USA sull’idrogeno pulito non ne fa menzione ma in un documento (testo in inglese) rilasciato separatamente il Dipartimento propone di raddoppiare tale standard a 4 kg di CO2 eq.
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