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La strategia sull’idrogeno UE: 40GW di elettrolizzatori al 2030

Grazie alla nuova strategia europea, il vettore dovrà diventare parte integrante del sistema energetico comunitario. Tra gli obiettivi di Bruxelles: la produzione di 10mln di tonnellate di idrogeno rinnovabile al 2030

strategia sull'idrogeno
Commissaria Kadri Simson – Credits: Claudio Centonze/ European Union, 2020

Fumata bianca per la nuova strategia sull’idrogeno rinnovabile (e non) dell’Europa

(Rinnovabili.it) – Dopo settimane di dichiarazioni, indiscrezioni e bozze trapelate, la Commissione europea ha presentato ufficialmente la Strategia sull’Idrogeno UE (A hydrogen strategy for a climate-neutral Europe). Il Piano, uno dei capisaldi del Green Deal europeo voluto dall’esecutivo von der Leyen, ha un duplice obiettivo. Da un lato mira ad estendere l’uso del vettore in sostituzione dei combustibili fossili, dall’altro a decarbonizzarne la produzione. “La nuova ‘hydrogen economy’ può essere un motore di crescita e quindi aiutarci a superare il danno economico causato dalla pandemia di COVID-19”, ha spiegato il Vicepresidente esecutivo, Frans Timmermans“Sviluppando e implementando una catena del valore dell’idrogeno verde, l’Europa diventerà pioniere mondiale, mantenendo la leadership nelle tecnologie pulite”.

Perché è tanto importante? Perché questo carburante può alimentare settori non adatti all’elettrificazione dei consumi, come ad esempio l’industria pesante. E allo stesso tempo è in grado di offrire un accumulo stagionale per bilanciare i flussi delle rinnovabili non programmabili in rete. Ma perché questo accada è necessario innanzitutto definire le fonti. Attualmente, infatti, la maggiorate dell’idrogeno impiegato in Europa arriva dal reforming del gas naturale o da altri idrocarburi. 

Nella sua nuova strategia, l’esecutivo europeo intende dare priorità a quello che chiama “Renewable Hydrogen”. L’etichetta fa immediatamente pensare all’elettrolisi dell’acqua alimentata da energia fotovoltaica o eolica. In realtà è molto più di questo. Bruxelles definisce “Renewable Hydrogen” anche quello ottenuto mediante reforming di biogas o conversione biochimica della biomassa “se conforme ai requisiti di sostenibilità”.

Tuttavia il piano riconosce l’importanza anche di altri processi di produzione “a basse emissioni di carbonio” per la fase di transizione; ad esempio, processi fossili ma con contestuale cattura e lo stoccaggio della CO2. “Differenziare tra vari tipi di idrogeno – scrive la Commissione – consentirà di adeguare i quadri delle politiche di sostegno in funzione dei benefici che esso apporta sul piano della riduzione delle emissioni di carbonio, in base a parametri di riferimento e certificazioni”.

In questo contesto la strategia sull’idrogeno UE si muoverà per fasi, programmando investimenti, nuove norme, creazione del mercato e sostegno a R&I.

Dal 2020 al 2024, la Commissione europea sosterrerrà l’installazione di almeno 6 gigawatt di elettrolizzatori per la produzione di idrogeno rinnovabile nel Blocco. Un obiettivo di capacità a cui si affianca un target quantitativo: produrre un milione di tonnellate di combustibile.

Dal 2025 al 2030, il vettore dovrà diventare parte integrante del sistema energetico comunitario con almeno 40 gigawatt di elettrolizzatori e la produzione di dieci milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile.

Nel ventennio fino al 2050, invece, ci si aspetta che le tecnologie dedicate raggiungano la maturità e siano implementate su larga scala in tutti i settori difficili da decarbonizzare.

“Questo è il piano giusto al momento giusto”, afferma William Todts, direttore esecutivo di T&E. “L’idrogeno è l’anello mancante nella strategia europea per decarbonizzare gli aerei e le navi in ​​cui l’elettrificazione non è un’opzione. Ora l’UE deve creare leggi che obblighino le compagnie aeree e di navigazione a iniziare a utilizzare carburanti a emissioni zero tra cui H2, ammoniaca e cherosene sintetico”.

Un nuovo patto tra industria, ricerca e politica sotto il simbolo dell’H2

Per contribuire all’attuazione del piano, Bruxelles ha presentato anche lEuropean Clean Hydrogen Alliance, alleanza tra leader del settore, società civile, ministri nazionali e regionali e la Banca europea per gli investimenti. 

L’alleanza europea per l’idrogeno pulito lanciata oggi incanalerà gli investiment”, ha commentato il commissario per il mercato interno, Thierry Breton. “Svilupperà una serie di progetti concreti per sostenere gli sforzi di decarbonizzazione delle industrie europee ad alta intensità energetica come acciaio e prodotti chimici”. 

Grazie a tavole rotonde settoriali e interconnesse fra amministratori d’azienda e a una piattaforma riservata ai responsabili delle politiche, il gruppo fornirà ampi spazi di dialogo per coordinare gli investimenti di tutti i portatori di interessi e interagire con la società civile.

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