La prima tecnologia di combustione dell’idrogeno per scaldabagni residenziali
(Rinnovabili.it) – Mentre nel Regno Unito c’è chi prova a portare l’idrogeno negli impianti di riscaldamento domestici, in Giappone la sperimentazione compie un ulteriore passo avanti. Come? Con la produzione del primo scaldabagno a idrogeno. La tecnologia – che prevede la combustione del vettore, anziché l’utilizzo tramite fuel cell – è stata sviluppata dalla Rinnai Corporation, società attiva nella produzione di apparecchi a gas, inclusi impianti per la generazione di acqua calda sanitaria.
Ed è proprio lo storico know-how aziendale nel campo della combustione e del controllo dei fluidi che ha condotto Rinnai alla ricerca di soluzioni alternative. “Implementando queste tecnologie, siamo riusciti a sviluppare uno scaldabagno alimentato a idrogeno […] affrontando i problemi del ‘rischio di esplosione’ e della ‘stabilità della combustione'”, scrive il gruppo in una nota stampa.
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Il prodotto, ancora in fase di test, è uno dei primi frutti del Manifesto dell’innovazione Rinnai 2050, presentato a novembre dello scorso anno. Il documento stabilisce una roadmap per la riduzione delle emissioni negli elettrodomestici ed apparecchi Rinnai, che guarda anche alla CO2 generata dall’utilizzo. “Oltre allo sviluppo di prodotti a risparmio energetico, come gli scaldacqua ad alta efficienza […] il nostro obiettivo principale è quello di creare apparecchi che emettano zero CO2. Per questo motivo, abbiamo progettato scaldabagni che bruciano idrogeno per scaldare acqua”.
La strada per raggiungere il mercato è ancora lunga ma la società ha rivelato di essere pronta ad effettuare i test. Le sperimentazioni avverranno in Australia a partire da ottobre 2022, approfittando dei primi progetti per utilizzare il vettore in ambito residenziali. “Da lì – aggiunge l’azienda – miglioreremo ulteriormente la tecnologia e l’affidabilità degli scaldabagno a idrogeno per la produzione di massa, in linea con la diffusione delle infrastrutture dedicate in tutto il mondo”.
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