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La Germania avrà la sua rete di trasporto dell’idrogeno, 5 anni in ritardo

Raggiunto il 5 aprile l’accordo politico tra i partiti di maggioranza. Il testo della legge dovrebbe essere votato dal parlamento già questa settimana. Berlino assicurerà più garanzie statali agli operatori privati che realizzeranno l’infrastruttura e non entrerà nei lavori, come inizialmente ventilato

Rete trasporto idrogeno: Berlino punta al 2037
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La rete trasporto idrogeno tedesca userà gasdotti riconvertiti per il 60% dei suoi 10mila km

(Rinnovabili.it) – L’infrastruttura nazionale tedesca per il trasporto dell’idrogeno si farà. Anche se il battesimo arriverà con 5 anni di ritardo, nel 2037 e non più nel 2032 come voleva in origine il ministro della Transizione Energetica Rober Habeck. Venerdì 5 aprile è stato siglato l’accordo politico da SPD, CDU e FDP, i tre partiti al governo in Germania. Adesso il piano per creare una rete di trasporto per l’idrogeno approderà in parlamento per l’approvazione definitiva. Probabilmente già in settimana.

La Germania sta puntando sulla creazione di una corposa infrastruttura che garantisca la distribuzione di H2 in tutto il paese come una delle soluzioni cardine per decarbonizzare la sua economia basata sul gas fossile. La rete collegherà industrie, centrali elettriche, porti e impianti di stoccaggio e sarà pensata anche per l’esportazione oltre confine. In tutto quasi 10.000 chilometri di condotte, di cui il 60% gasdotti riconvertiti.

Il nodo degli investimenti per la rete di trasporto dell’idrogeno

Sul tavolo, Berlino mette 1 miliardo di euro. A fronte di un investimento totale stimato attorno ai 20 miliardi. Che sarà sostenuto inizialmente da chi realizzerà l’infrastruttura e ripagato dagli utenti attraverso una quota della bolletta. La dilatazione dei tempi, però, rende più rischiosi gli investimenti. È attorno a questi nodi che si è concentrata la discussione tra i tre azionisti di governo. Con i liberali dell’FDP che hanno ottenuto che i lavori siano portati avanti da privati, a fronte di garanzie. Se un operatore fallisce, gli altri non potranno essere ritenuti responsabili di ritardi. E potranno beneficiare di una garanzia statale pari al 6,7% del rendimento del capitale ante-imposte.

“Siamo riusciti a far sì che la rete centrale venga costruita privatamente e ora stiamo creando condizioni di investimento interessanti per il settore”, ha affermato Michael Kruse dell’FDP. Le garanzie statali dovrebbero assicurare il mantenimento di prezzi accessibili agli utenti anche nelle fasi iniziali in cui gli acquirenti saranno relativamente pochi. Nella bozza di legge sulla rete di trasporto dell’idrogeno si specifica anche che gli investimenti degli operatori privati dovrebbero essere ammortizzati al più tardi nel 2055. In caso contrario, gli operatori saranno obbligati a contribuire per una quota del 24%.

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