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Produzione di idrogeno, la capacità dell’Italia e dei paesi europei

Da tre economisti italiani il primo studio che esamina la produzione di idrogeno in 27 paesi europei, evidenziando le disparità dovute alle diverse politiche energetiche e capacità industriali. Germania leader indiscusso

Produzione di idrogeno, la capacità dell’Italia e dei paesi europei
Produzione di idrogeno, la capacità dell’Italia e dei paesi europei. Foto di Roman da Pixabay

Nel Belpaese attivi 41 impianti per la produzione di H2

Quale Paese possiede la maggior capacità impiantistica per la produzione di idrogeno in Europa? E quale la maggior efficienza? Quali nazioni europee possono contare su forti politiche di sostegno al vettore e quali appaiono più indietro nello sviluppo? A queste ed altre domande risponde oggi una nuova pubblicazione scientifica a firma tutta italiana, dal titolo “Regional Disparities and Strategic Implications of Hydrogen Production in 27 European Countries“. Lo studio – scrivono in apertura gli autori Cosimo Magazzino, Marco Mele e Angelo Leogrande  –  “esamina la produzione di idrogeno in 27 paesi europei, evidenziando le disparità dovute alle diverse politiche energetiche e capacità industriali”. E rivelando come una parte significativa di tali capacità – circa il 40 per cento –  sia oggi ancora inutilizzata.

 Il quadro che ne emerge è abbastanza eterogeneo e rivela più sorprese del previsto. Ma andiamo con ordine.

Produzione di idrogeno in Europa: numero di impianti e capacità produttiva

Se si parla di numero di impianti in esercizio per l’H2, il primo paese della lista è la Germania. La nazione è leader indiscusso con ben 109 strutture attive sul proprio territorio, per una capacità produttiva di oltre 2,1 milioni di tonnellate all’anno. La più alta in Europa.

In realtà la posizione da prima della classe non sorprende più di tanto. Berlino ha fissato gli obiettivi più ambiziosi in materia all’interno del Blocco, tra cui 5 GW di impianti di elettrolisi da attivare per il 2030. Stanziando ingenti finanziamenti per sostenere la sua strategia nazionale per l’H2.

Nella classifica impiantistica segue la Polonia con 148 strutture e una capacità produttiva di 1.104.771 tonnellate all’anno.  In realtà sul fronte della capacità è superata dai Paesi Bassi che, nonostante i loro soli 33 impianti attivi, potrebbero generare fino a 1.424.258 tonnellate di idrogeno ogni anno.

Medaglia di bronzo per la Francia che con i suoi 50 impianti, dotati di una capacità totale cumulata di 822.712 tonnellate l’anno, si guadagna un ottimo piazzamento.

Il Regno Unito appare 4° per numero di impianti (44) realizzati ma scivola al 6° posto per capacità produttiva (783.673 tonnellate/anno). L’Italia, quinta sul fronte delle strutture attive con 41 impianti realizzati, supera l’UK sul fronte della capacità installata grazie a 829.240 tonnellate l’anno.

Il dato produttivo annuale e l’efficienza

Ma tra capacità e produzione vera e propria le cose cambiano. Con 1.743.512 tonnellate di H2 all’anno, la Germania supera significativamente le altre nazioni. Seguono i Paesi Bassi con  975.233 tonnellate, la Polonia con 784.637 tonnellate, la Spagna 614.470 e quindi l’Italia 607.913.

Altro dato interessante: l’analisi della produzione di idrogeno per impianto nei paesi europei. In questo caso il dato fornisce informazioni sull’efficienza operativa e sulla scala degli impianti nazionali, rivelando come tra i 27 paesi analizzati sia la Lituania a distinguersi con la produzione più elevata: 71.843,47 tonnellate per impianto.

Lo studio è stato pubblicato su Regional Science and Environmental Economics.

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