Chi preme per incentivare l’idrogeno nucleare?
(Rinnovabili.it) – Anche l’idrogeno low-carbon, incluso quello prodotto con l’elettricità da nucleare, dovrebbe ricevere incentivi al pari di quello legato alla produzione energetica rinnovabile. E dovrebbe essere inserito a pieno diritto tra gli obiettivi energetici 2030 dell’Unione. Questo quanto chiede in questi giorni una coalizione di Stati membri capeggiati dalla Francia. In una missiva indirizzata ai commissari Kadri Simson e Thierry Breton, responsabili rispettivamente delle politiche energetiche e del mercato interno dell’UE, nove Paesei hanno chiesto un intervento dell’Esecutivo sulla normativa comunitaria.
“Nel contesto dei negoziati in corso del quadro legislativo UE sull’idrogeno, esortiamo la Commissione a proporre un emendamento per il progetto RED III, al fine di allineare gli obiettivi su idrogeno e carburanti nei trasporti e nell’industria con un approccio tecnologicamente neutrale”, scrivono i nove. Nel testo non si parla mai esplicitamente di nucleare ma solo di idrogeno a basse emissioni o basso contenuto di carbonio ma le pressioni ricalcano quelle esercitate a suo tempo sulla tassonomia verde UE per far spazio all’atomo.
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Secondo le firmatarie della lettera, al momento la normativa di settore metterebbe in pericolo l’obiettivo comunitario di raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050 escludendo le forme low carbon del vettore da target e incentivi. Il riferimento è ovviamente all’aggiornamento della direttiva sulle energie rinnovabili 2030 (RED III) oggi in mano ai colegislatori europei. “Gli obiettivi di diffusione dell’idrogeno proposti nella rifusione della RED III e il regolamento sul trasporto dell’H2 proposto nel pacchetto gas costituiscono provvedimenti complementari per quanto riguarda l’idrogeno a basse emissioni di carbonio”, si legge nel testo. “Qualsiasi compromesso sul pacchetto gas e sulla RED III deve quindi integrare il riconoscimento del contributo di tutte le fonti di idrogeno a basse emissioni di carbonio alla decarbonizzazione”.
Per Francia e co. limitare gli incentivi alla sola produzione di idrogeno rinnovabile aumenterebbe i costi di produzione del vettore, riducendo la competitività globale dell’industria europea. La missiva è stata firmata anche da Romania, Bulgaria, Polonia, Slovenia, Croazia, Slovacchia, Ungheria e Repubblica Ceca.