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Il potere climalterante dell’idrogeno è 11,6 volte peggio della CO2

Anche l’idrogeno, pur non essendo un gas serra, contribuisce al riscaldamento globale. Non con la sua combustione ma con la fuoriuscita quando è in forma di H2, a causa delle interazioni con altri gas in atmosfera

stoccaggio dell’idrogeno
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Lo studio sul GWP100 dell’idrogeno è uscito su Communications Earth & Environment

(Rinnovabili.it) – Anche l’idrogeno è un gas che fa male al clima. È persino peggiore della CO2. Anche se il vettore energetico viene sponsorizzato come una delle principali soluzioni per la decarbonizzazione. Perché? Il potere climalterante dell’idrogeno è quasi 12 volte maggiore di quello dell’anidride carbonica, il principale responsabile dell’aumento delle temperature globali. Lo ha calcolato uno studio del CICERO – Center for International Climate Research e pubblicato su Communications Earth & Environment.

Calcolare il potere climalterante dell’idrogeno

Da dove deriva il danno al clima? Bruciare idrogeno non è il problema. La combustione dell’H2 libera in atmosfera soltanto ossigeno e vapore acqueo. I rischi derivano invece dalle fuoriuscite accidentali durante le fasi di trasporto e stoccaggio del gas. “L’idrogeno non è direttamente un gas serra, ma le sue reazioni chimiche modificano le abbondanze dei gas serra metano, ozono e vapore acqueo stratosferico, nonché degli aerosol”, spiegano gli autori.

Nel lavoro viene tenuto conto di alcune di queste interazioni. Nello specifico, l’assorbimento dei suoli, la produzione fotochimica di idrogeno, la durata in atmosfera dell’H2 e del metano, e le interazioni fra questi due gas. Variabili che vengono lavorate con 5 distinti modelli climatici.

Il risultato è che nell’arco di 100 anni, il potere climalterante dell’idrogeno (GWP100) è di 11,6 volte superiore a quello della CO2, con un margine di errore di 2,8. “Un potenziale di riscaldamento globale di 11,6 è significativo e il nostro studio mostra chiaramente l’importanza di ridurre le perdite di idrogeno”, sottolineano gli autori. “Non disponiamo della tecnologia per monitorare e rilevare le perdite di idrogeno sulla scala necessaria, ma la nuova tecnologia viene sviluppata man mano che l’industria si adegua”.

Al momento, secondo la piattaforma Entsog, in Europa sono in cantiere o in programma oltre 300 progetti sull’idrogeno e più di 70 interventi di retrofitting o repurposing, cioè di adattamento all’uso e al trasporto dell’idrogeno per infrastrutture pensate originariamente per gas fossile.