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Il lato green del Piano di Ripresa italiano: dal superbonus all’idrogeno

Piano di Ripresa
Foto di pisauikan da Pixabay

Le proposte energetiche inserite del MiSE per il Recovery plan italiano

(Rinnovabili.it) – É iniziato il ciclo di audizioni in Commissione Attività produttive sulle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund (o Next Generation EU), lo strumento di recupero economico da 750 miliardi di euro, messo a punto dalla Commissione europea. All’Italia spettano 209 miliardi – di cui 82 di sussidi e 127 di prestiti – e per poter accedere alle risorse, al pari degli altri stati UE, dovrà presentare il proprio Recovery plan (Piano di ripresa). Il documento deve essere consegnato a Bruxelles e contenere misure in grado rimettere in sesto l’economia, favorendo una crescita sostenibile e resiliente.

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Il governo italiano ha già preparato le linee guida per la definizione del Piano di ripresa, lasciando un ampio spazio ai temi delle carbonizzazione e dello sviluppo sostenibile. A renderlo noto è l’Ansa che ieri ha anticipato alcuni contenuti della bozza, in attesa della presentazione ufficiale. Tra le grandi aree d’azione definite nelle linee guida, appare ovviamente anche la “transizione ecologica”. Diversi gli obiettivi da centrare, dalla decarbonizzazione del sistema trasporti all’efficientamento energetico in edilizia, dalla gestione integrata del ciclo delle acque a nuovi passi avanti per l’economia circolare.

In questo contesto parte delle proposte attuabili sono state redatte dal Ministero dello Sviluppo economico. A cominciare da una proroga, almeno al 2022-2024, del superbonus del 110% per gli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici, con riserva di un’ulteriore estensione in futuro. In realtà nelle intenzioni annunciate solo qualche giorno fa dal ministro Stefano Patuanelli c’era addirittura la volontà di rendere strutturale questa detrazione, inserendola quindi in pianta stabile nel pacchetto dei bonus casa.

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Nella lista del MISE compaiono in tutto 26 progetti divisi in tre macroaree, per un totale di circa 153 miliardi di euro. Si va dalla decarbonizzazione dell’acciaieria ex Ilva anche grazie all’utilizzo dell’idrogeno, al reddito energetico per promuovere l’autoproduzione collettiva di energia elettrica rinnovabile, attraverso il coinvolgimento della rete dei Comuni minori. E ancora:  

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