Il sistema, ideato dai ricercatori dell'Università KU Leuven, in Belgio, è in grado di generare H2 direttamente dall'umidità dell'aria. Obiettivo: rendere l'idrogeno verde accessibile a tutti
Prima linea produttiva pilota per i pannelli solari a idrogeno
(Rinnovaibili.it) – “Una combinazione unica di fisica e chimica”. Con queste parole il professor Johan Martens, dell’Università KU Leuven in Belgio, spiegava nel 2019 lo speciale “waterstofpanelen”, il pannello fotovoltaico domestico che produce idrogeno dall’aria. Oggi, dopo 3 anni, il dispositivo conta diversi prototipi e un’azienda dedicata – lo spin off universitario Solhyd Project – che si prepara ad installare la prima linea di produzione pilota.
Grazie al supporto finanziario del governo fiammingo e all’assistenza tecnica della Comate Engineering & Design, il progetto ha compiuto il primo grande salto di qualità. E ora ha anche una nuova “casa”, a Bierbeek, città poco lontana da Leuven. “In questa sede abbiamo lo spazio per sviluppare e testare pannelli a idrogeno, ma anche per produrli”, spiega l’azienda in una nota stampa. “Inizialmente, produrremo diverse dozzine di pannelli per configurazioni di test su piccola scala. Ma c’è spazio per altro: grazie ai sussidi governativi, possiamo sviluppare qui una linea di produzione pilota che alla fine può produrre centinaia e persino migliaia di moduli”.
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L’obiettivo? Uno solo: rendere l’idrogeno verde accessibile a tutti con una tecnologia facile da gestire e installare. “Ci aspettiamo che dal 2030 sarà possibile installare pannelli a idrogeno sui tetti delle case”, spiega Jan Rongé, uno dei creatori del dispositivo e fondatore della Solhyd Project, dalle pagine di vrt.be.
Come funziona il pannello fotovoltaico domestico che produce idrogeno?
Ad una prima occhiata veloce il sistema ricorda molto un tradizionale modulo solare, ma le celle di cui è dotato nascondono “un segreto”: riescono a convertire direttamente il 15% della luce solare in idrogeno. Ovviamente c’è bisogno di una fonte d’acqua. In questo campo l’invenzione di Rongé e colleghi gioca sul risparmio e la sostenibilità sfruttando direttamente l’umidità atmosferica. In altre parole l’aria entra nel sistema, l’acqua viene condensata e il pannello utilizza la luce solare per scindere le sue molecole in ossigeno e idrogeno a bassa pressione. Il primo viene rilasciato nell’ambiente il secondo può essere compresso e utilizzato. Il sito dell’azienda non fornisce nuovi dettagli tecnici, ma nel 2019 il primo prototipo era in grado di generare fino a 250 litri di idrogeno al giorno per 1,6 m².
Il prezzo? La strada è ancora lunga per fare delle stime. “Lavoriamo solo con materiali non rari e quindi manteniamo il pannello a idrogeno accessibile”, spiegano gli inventori. Ovviamente come ogni tecnologia innovativa, anche i pannelli fotovoltaici domestici che producono idrogeno avranno inizialmente un costo maggiore. “Tuttavia, quello della tecnologia fotovoltaica si è dimezzato negli ultimi 5 anni. Prevediamo un’evoluzione simile per i pannelli a idrogeno”.