Un mix di metalli "poveri" potrebbe soppiantare il platino, il rutenio e l'iridio, aprendo la strada a un abbattimento dei costi di produzione dell'idrogeno
I ricercatori svedesi trovano un modo per sdoganare l’idrogeno
(Rinnovabili.it) – Non è la prima volta che qualcuno dichiara di aver trovato il modo per produrre l’idrogeno con tecniche più economiche degli altri. Tuttavia, i ricercatori del KTH Royal Institute of Technology sono particolarmente convinti di avere una ricetta per il successo. Lo hanno scritto su Nature Communications, argomentando la scoperta e l’impiego di una nuova lega grazie alla quale la produzione di idrogeno su vasta scala sarebbe ora possibile.
La ricerca puntava a sciogliere uno dei nodi cruciali che finora hanno impedito l’ingresso trionfale in una economia dell’idrogeno: i metalli preziosi, utilizzati come materiale catalitico per estrarre idrogeno dalla molecola d’acqua. Solitamente si adoperano il platino, il rutenio e l’iridio, che hanno in comune l’altissimo costo. Secondo gli scienziati del KTH se ne potrebbe però fare a meno. Guidati da Licheng Sun, professore di elettronica molecolare, i ricercatori hanno concluso che funziona altrettanto bene una combinazione molto più economica di nichel, ferro e rame (NiFeCu).
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“La nuova lega può essere utilizzata per dividere l’acqua in idrogeno – afferma un altro ricercatore, Peili Zhang – Questo catalizzatore diventa più efficiente delle tecnologie oggi disponibili e significativamente più economico. Una tecnologia che potrebbe consentire un’economia di produzione dell’idrogeno su larga scala”.
Secondo Zhang, il rame svolge un ruolo interessante nella preparazione dell’elettrodo. In una soluzione acquosa, il rame che ricopre la superficie si dissolve e lascia una struttura molto porosa capace di migliorare la superficie elettrochimicamente attiva. “Il guscio di ossido poroso, con la sua superficie molto attiva elettrochimicamente è responsabile dell’attività catalitica, mentre i core metallici funzionano come autostrade per il trasporto degli elettroni”.