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Una nano-schiuma per produrre idrogeno in 5 minuti

Gli ingegneri della Washington University sono riusciti ad ottenere i risultati migliori mai raggiunti fino ad oggi impiegando solamente nichel e ferro

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Un nuovo catalizzatore economico per produrre idrogeno dall’acqua

(Rinnovabili.it) – I ricercatori della Washington State University sono riusciti a creare un novo materiale per produrre idrogeno dall’acqua in maniera semplice, veloce ed economica. Il trucco? Pensare ancora una volta “in piccolo”, su scala nanometrica.

L’elettrolisi delle molecole di acqua, utilizzando energia in eccesso prodotta da impianti solari ed eolici, è attualmente l’alternativa più ecologica per ottenere questo vettore. Il neo principale di questa tecnica è nei catalizzatori impiegati, ossia i materiali che accelerano e facilitano la reazione chimica: i più efficienti, come il platino e il rutenio, sono rari e costosi.

 

L’elettrolisi dell’acqua non è ancora arrivata ad una distribuzione su scala industriale, la colpa è principalmente del costo di questi materiali e dell’elevato input energetico. Migliorare questi elementi sono i due pallini della ricerca di settore, che negli anni ha testato soluzioni alternative come catalizzatori a base di molibdeno ed elettrolizzatori ibridi a stato solido.

 

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Yuehe Lin e Shaofang Fu, due ingegneri della Washington University sono riusciti ad ottenere i risultati migliori mai raggiunti fino ad oggi (in termini di alternative al platino) impiegando solamente nichel e ferro. Nel loro lavoro, pubblicato sul numero di febbraio della rivista Nano Energy, gli scienziati hanno creato una nuova schiuma sintetica a partire dai due metalli sopracitati, caratterizzata da nano pori nella struttura. A guardarlo al microscopio il nuovo materiale appare simile a minuscola spugna. Grazie alla sua struttura atomica pressoché unica, la nano-schiuma è in grado di catalizzare la reazione di produzione dell’idrogeno con meno energia rispetto ad altri catalizzatori.

Durante i test di stabilità ha mostrato inoltre pochissime perdite di attività.

“Abbiamo adottato un approccio molto semplice che potrebbe essere facilmente utilizzato nella produzione su larga scala”, commentano i ricercatori.”Per ora si tratta solo un test su scala di laboratorio, ma il risultato è molto promettente”.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.