Rinnovabili

L’Europa fallirà gli obiettivi 2030 sull’idrogeno rinnovabile

Stoccaggio di Idrogeno: nuovi cristalli sopramolecolari aumentano la capacità gravimetrica e volumetrica
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

L’Europa fallirà i suoi obiettivi al 2030 di sviluppo di un mercato UE dell’idrogeno rinnovabile? È “probabile”, risponde l’Acer, l’agenzia europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia. Finora l’ambizione non è stata accompagnata da azioni sufficienti. I progetti sul vettore energetico sono ancora troppo rischiosi per due fattori: costi elevati e incertezza su come evolverà il volume della domanda. È il messaggio che emerge dal 1° rapporto di monitoraggio dell’idrogeno pubblicato da Acer.

Gli obiettivi 2030 UE sull’idrogeno…

A cosa punta l’UE? La Strategia europea sull’idrogeno pubblicata nel 2020 mira a far diventare il vettore energetico parte integrante del sistema energetico comunitario, promuovendo la creazione di un mercato UE dell’idrogeno rinnovabile in grado di accompagnare la transizione energetica.

Per idrogeno rinnovabile, l’UE intende sia l’H2 ottenuto per elettrolisi alimentata da energia pulita, sia quello ottenuto con reforming di biogas o conversione biochimica della biomassa qualora questi processi rispondano ad alcuni requisiti di sostenibilità.

Entro il 2030, l’Europa punta a:

…e il necessario bagno di realtà

Obiettivi da cui l’Europa è lontanissima. I dati di Acer delineano progressi col contagocce. E, soprattutto, moltissima incertezza. La combinazione peggiore per stimolare gli investimenti che sarebbero necessari.

Domanda di H2 rinnovabile inesistente

Il rapporto spiega che Bruxelles ha fissato obiettivi ambiziosi e realizzabili su crescita delle rinnovabili e decarbonizzazione. Quindi la domanda di idrogeno rinnovabile può effettivamente aumentare. Ma finora l’adozione è stata lenta. Il consumo attuale a livello europeo è di 7,2 Mt. E il 99,7% dei quali prodotto da combustibili fossili.

Elettrolisi, anno zero

Lo sviluppo della capacità di elettrolisi non porta notizie migliori. Tutt’altro. La capacità totale installata di elettrolizzatori in Europa nel 2023 era di 216 MW. Secondo la Strategia, entro il 2024 ne avremmo dovuti installare 6 GW.

È vero che la pipeline di progetti è lunga. Per il 2030 sono annunciati altri 70 GW di capacità. Ma è comunque meno degli oltre 100 GW che sarebbero necessari, secondo Acer, per raggiungere gli obiettivi di produzione domestica per questo decennio.

Infrastruttura H2 UE: tanti progetti, pochi investimenti

Il mercato UE dell’idrogeno rinnovabile ha bisogno della necessaria infrastruttura di trasporto e stoccaggio, tra revamping di quella esistente per il gas fossile e quella di nuova costruzione. Anche qui, il rapporto segnala ritardi e incertezze.

I progetti annunciati valgono 42.000 km di condotte per l’idrogeno, e sono numerosi quelli per lo stoccaggio e i terminal. Ma solo l’1% ha raggiunto la decisione finale di investimento.

Lo scoglio dei costi

La domanda non decolla e gli investimenti latitano anche perché resta lo scoglio dei costi, elevati. Oggi il costo di 1 kg di idrogeno rinnovabile a basse emissioni è 3 o 4 volte più alto di quello dell’idrogeno ottenuto con steam reforming di gas fossile.

Come accelerare sulla creazione di un mercato UE dell’idrogeno rinnovabile

Secondo Acer, l’UE può ridurre il gap con gli obiettivi al 2030 se dà seguito a queste azioni prioritarie:

Leggi il 1° rapporto di monitoraggio dell’idrogeno pubblicato da Acer

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