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Mercato Gas e Idrogeno, il Parlamento UE mette i puntini

La commissione Industria dell'Europarlamento ha adottato oggi la sua posizione su due atti normativi dedicati alla riforma e decarbonizzazione del mercato del gas. Buzek (PPE, PL): “L'era dell'idrogeno sta arrivando"

Infrastrutture del gas: boom nel 2022, +9% nel mondo
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Tra gli obiettivi 2030, garantire almeno 35mld di metri cubi di biometano sostenibile

(Rinnovabili.it) – Il 15 dicembre 2021, la Commissione europea ha adottato due nuove proposte normative nell’ambito del pacchetto sui mercati dell’idrogeno e del gas decarbonizzato. Si tratta in entrambi i casi della rifusione di due vecchi atti – il regolamento e la direttiva sul gas del 2009 – divenuti oggi troppo obsoleti per sostenere la transizione ecologica. L’aggiornamento proposto dall’Esecutivo comunitario mira ad aumentare la produzione e dello stoccaggio di idrogeno e gas rinnovabili, facilitando nel contempo la loro integrazione nelle reti del gas esistenti o in quelle future.

I provvedimenti sono attualmente in mano ai co-legislatori europei e oggi il Parlamento Ue ha fatto sapere di aver compiuto i primi passi avanti. Assieme all’attesa Direttiva case green, infatti, la commissione Industria, Ricerca ed Energia (ITRE) di Strasburgo ha votato stamane la propria posizione sui due atti.

I testi di compromesso approvati aggiungono alcune importanti modifiche e richieste. E sottolineano che l’idrogeno debba essere una priorità come materia prima, vettore energetico o feedstock solo a livello dei settori industriali difficili da decarbonizzare come le industrie siderurgiche o chimiche e nelle applicazioni marittime e aeronautiche. “Al contrario, dovrebbero essere compiuti tutti gli sforzi per evitarne l’uso in applicazioni in cui esistono alternative più efficienti dal punto di vista energetico o dei costi. Altri gas rinnovabili, come i biogas, potranno contribuire all’obiettivo energetico e climatico purché siano prodotti utilizzando solo materie prime veramente sostenibili come rifiuti e residui”.

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La spina dorsale dell’idrogeno, integrando il biometano

Gli europarlamentari della Commissione affermano anche che i corridoi dell’idrogeno, individuati nel piano REPowerEU, debbano essere supportati da infrastrutture e investimenti adeguati. Garantendo una capacità transfrontaliera sufficiente per creare un mercato europeo integrato che consenta al vettore di circolare liberamente attraverso i confini.

Nell’emendamento al Regolamento chiedono che entro la fine del 2030, gli Stati membri garantiscano collettivamente la produzione annuale di almeno 35 miliardi di metri cubi di biometano sostenibile da immettere nel sistema del gas naturale. Con l’obiettivo di sostituire il 20% delle importazioni di metano russo con un’alternativa più economica e locale

Propongono inoltre di riformare la Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione del gas (ENTSOG) affinché includa anche quelli del network dell’idrogeno. La commissione chiede infine di eliminare il gas fossile “il prima possibile”, tenendo conto della disponibilità di alternative. “Gli Stati membri – si legge nel testo – possono decidere una scadenza anticipata per la durata dei contratti a lungo termine per il gas fossile senza abbattimento entro la fine dell’anno 2049″.

Per Jerzy Buzek (PPE, PL), relatore per la revisione del Regolamento “L’era dell’idrogeno sta arrivando. Per realizzarlo nell’UE, abbiamo bisogno di un quadro normativo stabile ed equilibrato, di sostegno finanziario e di investimenti in nuove infrastrutture. Con questa legislazione, la stiamo preparando. […] Vogliamo dare impulso allo sviluppo del biometano e creare incentivi affinché produttori e consumatori passino all’idrogeno verde e a basse emissioni di carbonio. Un sostegno speciale dovrebbe essere dato all’aumento di scala dei gas rinnovabili e low carbon nelle nostre regioni carbonifere. Stiamo inoltre rafforzando il sistema di acquisto congiunto del gas e rendendo più trasparenti tutti i contratti del gas nell’UE”.