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L’UE presenta il nuovo mercato del gas decarbonizzato e idrogeno

La Commissione ha svelato oggi un altro tassello della transizione energetica UE: una direttiva e un regolamento per assicurare l’abbandono graduale del gas fossile a vantaggio dei gas rinnovabili e low-carbon. Tra i provvedimenti, un capitolo è dedicato a creare un mercato dell’idrogeno competitivo e una nuova governance a livello europeo per il vettore energetico

Mercato del gas decarbonizzato e idrogeno: le novità di Bruxelles
crediti: EC – Audiovisual Service

Le proposte fanno parte del pacchetto Fit for 55

(Rinnovabili.it) – Porte aperte ai gas low-carbon, con un abbandono progressivo del gas fossile. Una governance per l’idrogeno che aiuti a creare un mercato di questo vettore energetico. E la possibilità di creare una riserva strategica di gas, con cui i paesi membri possono ripararsi dall’altalena dei prezzi dell’energia. Sono i capitoli principali della proposta sul mercato del gas decarbonizzato e idrogeno svelata oggi dalla Commissione europea. Fa parte della seconda tranche del pacchetto “Fit for 55”, la pietra angolare della transizione energetica del blocco.

Addio al gas fossile?

Bruxelles ha scelto di non mettere una data di scadenza al gas fossile. Anche se la proposta – che si compone di una direttiva e di un regolamento – segna la strada per un abbandono graduale di questo combustibile, non fissa tappe intermedie certe. L’unico passo in questa direzione è il “consiglio”, da parte di Bruxelles, di non stipulare contratti di lungo termine sulla fonte fossile che vadano oltre il 2049. La riduzione della quota di gas naturale utilizzato in Europa è affidata quindi all’introduzione di gas rinnovabili e low-carbon.

Per gas rinnovabili, l’UE intende sia l’idrogeno verde sia i gas prodotti a partire da biomassa, incluso il biometano. Nella categoria dei gas low-carbon rientrano tutti quei prodotti che assicurano una riduzione di gas serra del 70% sull’intero ciclo di vita rispetto al gas naturale.

Cosa cambierà? Sarà più facile per i gas rinnovabili e a basso contenuto di carbonio l’accesso alla rete del gas esistente. Bruxelles elimina le tariffe per le interconnessioni transfrontaliere e abbassa quelle nei punti di iniezione. Inoltre, l’UE darà vita a un sistema di certificazione per i gas low-carbon che si affianca a quello introdotto con la Red II per i gas rinnovabili. Per evitare gli ”stranded asset” sul gas, cioè quegli investimenti attivi non recuperabili, Bruxelles confida nella richiesta che i piani di sviluppo siano basati su uno scenario di domanda congiunta di elettricità, gas e idrogeno.

Le regole per l’idrogeno

Le novità più consistenti arrivano dal fronte idrogeno. Nella proposta su Mercato del gas decarbonizzato e idrogeno, Bruxelles dà vita allo European Network of Network Operators for Hydrogen (ENNOH): si tratta di una rete europea di coordinamento che raccoglie gli operatori della rete. Il suo compito sarà quello di promuovere un’infrastruttura dedicata per il vettore energetico, assicurare il coordinamento transfrontaliero e la costruzione di una rete di interconnettori, e proporre regole tecniche specifiche.

Questo punto ha già raccolto molte critiche perché lascia la regia dello sviluppo dell’idrogeno europeo esclusivamente ai soggetti che sono già posizionati nel campo delle infrastrutture di trasporto e distribuzione: ovvero gli operatori della rete gas. Tanto più che il massimale di H2 miscelabile in pipeline è fissato al 5%, cifra che gli osservatori considerano troppo bassa per non vincolare il futuro dell’Europa al gas ancora per lungo tempo. Secondo la proposta UE, inoltre, gli Stati saranno obbligati ad accettare il transito di gas naturale sul proprio territorio se mescolato con idrogeno.

Infine, Bruxelles introdurrà nuove regole per il mercato dell’idrogeno. Il processo avverrà in due fasi – prima del 2030 e dopo questa data – e riguarderanno le aree chiave per promuovere l’introduzione dell’H2 nel sistema europeo (comprese le infrastrutture), la separazione delle attività di produzione e di trasporto, la definizione delle tariffe. Gli operatori di rete dovranno poi identificare regolarmente lo stato di avanzamento della costruzione di un sistema per l’idrogeno, in modo che possa essere calibrato su proiezioni realistiche della domanda europea.

Le reazioni alla proposta Mercato del gas decarbonizzato e idrogeno

“Entro il 2030, vogliamo avere 40GW di capacità di elettrolizzatori nell’UE. Per fornire quei volumi agli utenti finali nel modo più efficace e a basso costo, abbiamo bisogno di mercati competitivi e di infrastrutture per collegare produzione e consumo. Le proposte di oggi preparano il terreno per un mercato europeo competitivo dell’idrogeno”, ha spiegato il vicepresidente della Commissione Frans Timmermans, mentre la commissaria all’Energia Kadri Simson sottolinea il primato europeo: “Vogliamo che l’Europa faccia da apripista e sia la prima al mondo a stabilire le regole di mercato per questa importante fonte di energia e di stoccaggio”.

Ma altre voci sottolineano quanto l’impostazione della proposta, per lo meno nella sua parte sul gas, sia quasi anacronistica: “A poco più di un mese dalla COP26, e nel bel mezzo di una crisi dei prezzi del gas, la Commissione europea continua a proteggere i mercati del gas a spese del calore rinnovabile e dell’efficienza energetica”, commenta Sanjeev Kumar dell’European Geothermal Energy Council.

Su posizioni molti simili Eilidh Robb di Friends of the Earth Europe: “Un pacchetto di gas che non riesce a consegnare un’uscita graduale dai combustibili fossili è semplicemente un’ulteriore ipocrisia di fronte a un’emergenza climatica di cui gran parte dell’Europa è storicamente responsabile”.