Il progetto realizzerà un maxi elettrolizzatore alcalino con un TRL8
(Rinnovabili.it) – A gennaio 2021 la città portoghese di Sines ha chiuso la sua storica centrale a carbone, impianto da 1.250 MW considerato uno dei più grandi emettitori di CO2 del paese. Ma la vena energetica non ha abbandonato la cittadina che oggi si appresta ad ospitare un maxi elettrolizzatore da 100 MW. Divenendo una delle prime Valli d’idrogeno verde del Portogallo. A rendere possibile ciò sarà il progetto GreenH2Atlantic guidato dal EDP Rinnovabili. L’iniziativa, che coinvolge grandi aziende europee del calibro di Vestas, Engie e Martifer, ha un preciso obiettivo: aiutare l’Europa a raggiungere un’elettrolisi ecologica e conveniente su scala GW entro il 2030. GreenH2Atlantic è, infatti, una delle tre proposte selezionati da Horizon 2020 – Green Deal Call per valutare la fattibilità della produzione di idrogeno verde ad alti livelli.
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Nel dettaglio il consorzio metterà a frutto il budget da oltre 76 milioni di euro sviluppando e dimostrando un maxi elettrolizzatore alcalino da 100 MW unico nel suo genere. E con un TRL8, ossia il livello di maturità tecnologica di un sistema completo e qualificato.
Modularità, compattezza ed efficienza
L’impianto sarà composto da innovativi moduli da 8 MW. Unità scalabili e a ciclo rapido in grado di superare una serie di colli di bottiglia relativi a: CAPEX (480 euro/kW, -31%); efficienza (49 kWh/kg alla potenza nominale); dimensioni (-40% ); durata (70.000 ore di funzionamento con tasso di degradazione dello 0,12%/1000 ore); densità di corrente (>0,5 A/cm2); flessibilità (aumento e diminuzione tra il 20 e il 100% in meno di 30 secondi e 5 secondi, rispettivamente). Non solo. Il progetto includerà anche un innovativo sistema di interfaccia in grado di consentire la connessione diretta del progetto a una centrale elettrica rinnovabile ibrida locale (solare ed eolica). E un programma basato sull’intelligenza artificiale per ottimizzare la gestione del vettore prodotto.
Ad ospitare il maxi elettrolizzatore sarà proprio il sito di EDP oggi sede l’ex centrale a carbone. La società, come ha spiegato recentemente Ana Paula Marques, membro del CdA, “mira a trasformare Sines in un centro di eccellenza tecnologica dell’idrogeno, con 200 MW di capacità rinnovabile, 100 MW di elettrolizzatori e un centro di ricerca e sviluppo”. Entro il 2025 il dimostratore dovrebbe poter rifornire più acquirenti locali e contribuirà a ridurre l’LCOH dell’idrogeno verde a 2,87 euro il kg. Con l’obiettivo ultimo di puntare ad un 1 GW di capacità di elettrolisi entro il 2030.