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L’Hydrogen Bank assegna 720mln a 7 progetti di idrogeno rinnovabile

I vincitori della prima asta europea si trovano in Spagna, Portogallo, Finlandia e Norvegia. I progetti, sommati assieme, dovrebbero produrre 1.58 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile in 10 anni

Banca europea dell'idrogeno
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Le offerte vincitrici della prima asta idrogeno vanno da 0.37 e 0,48 euro/kg

L’Hydrogen Bank, la Banca dell’Idrogeno creata dalla Commissione europea per favore la produzione verde del vettore, apre i suoi “caveau”. Stamane, infatti, Bruxelles ha assegnato i quasi 720 milioni di euro messi a budget per la prima asta ai sette progetti vincitori. Sette iniziative dislocate in 4 paesi europei, che dovrebbero produrre in totale 1.58 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile nell’arco di dieci anni.

“I risultati della prima asta della Banca europea dell’idrogeno dimostrano l’elevato interesse dell’industria europea a produrre e utilizzare idrogeno nel nostro continente”, ha commentato la Commissaria all’Energia, Kadri Simson. “I progetti selezionati ci aiuteranno a conseguire gli obiettivi dell’UE in materia di energia e clima per il 2030, creando nel contempo nuove opportunità per posti di lavoro e competenze verdi. La seconda asta dell’Hydrogen Bank nel corso di quest’anno rappresenta un’ulteriore opportunità per l’industria europea e spero di assistere ad un interesse analogo”.

Come funzionano le aste dell’Hydrogen Bank?

L’European Hydrogen Bank si avvale di due meccanismi di finanziamento. Il primo si basa su aste pilota – come quella appena conclusa – che assegnano secondo un meccanismo di gara competitiva aiuti economici ai progetti vincitori. Per la precisione un premio fisso per chilogrammo di idrogeno rinnovabile generato, elargito sulla base della richiesta presentata. La sovvenzione dovrebbe aiutare a colmare la differenza di prezzo attualmente esistente tra i costi di produzione dell’H2 verde e il prezzo di mercato dell’idrogeno, dove tuttora prevale la versione più economica da fonti fossili.

La prima gara indetta ha raccolto ben 132 offerte da altrettante iniziative situate in 17 paesi UE, che sommate assieme avrebbero attivato una capacità d’elettrolisi di 8,5 GW. A strappare la vittoria però sono stati solo 7 progetti appartenenti a Spagna, Portogallo, Norvegia e Finlandia, trionfatori anche grazie ad offerte comprese tra 0.37 e 0,48 euro per chilogrammo di idrogeno rinnovabile generato. La sovvenzione assegnata ai progetti varia da 8 milioni a 245 milioni di euro.

I vincitori invece inizieranno ora a preparare le convenzioni di sovvenzione individuali con l’ Agenzia esecutiva europea per il clima, l’infrastruttura e l’ambiente (CINEA). La firma di tali accordi è prevista al più tardi entro novembre 2024. Una delle condizioni sine qua non per godere degli incentivi è che inizino a produrre idrogeno rinnovabile entro un massimo di 5 anni dalla firma. 

E per chi è rimasto fuori? In questo caso entra in gioco il secondo meccanismo di finanziamento, ossia “Auctions-as-a-service“. Lo strumento consente agli Stati membri di finanziare progetti sul loro territorio, che hanno partecipato all’asta, ma non sono stati selezionati a causa delle limitazioni nel bilancio.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.