La Germania è stata una delle prime nazioni europee ad entrare nel mercato delle fuel cell
(Rinnovabili.it) – La Germania è uno dei più avanzati Paesi in Europa sul fronte delle fuel cell. Da tempo università, istituti di ricerca e aziende hanno lavorato per consolidare il comparto e acquistare la leadership europea. Basti pensare a Siemens che ha aperto le porte a questa tecnologia fin dagli anni ’50. A rendere forte il settore è ovviamente anche l’appoggio del Governo che ha elargito finanziamenti quasi costanti nell’ultimo decennio: il ministero dell’energia ha infatti lanciato il primo “Programma nazionale di innovazione tecnologica sull’idrogeno e le celle a combustibile” nel 2006, per rinnovarlo come programma NIP2 nel periodo 2016-2025.
Per la Germania non è tuttavia il momento di sedersi sugli allori. Al contrario, il Paese inizia a sentire la pesante concorrenza dell’industria cinese, il cui mercato delle fuel cell sta crescendo a ritmi impressionanti. Secondo l’agenzia di stampa statale Xinhua News, la capacità installata a livello nazionale è cresciuta del 642,6 per cento nei primi sette mesi dell’anno, rispetto al dato del 2018.
Intervenendo ad conferenza sull’energia a Monaco, il vice ministro dell’Economia Thomas Bareiss ha fatto sapere che la Germania proseguirà con la tecnologia delle celle a combustibile per competere con la velocità e le dimensioni del gigante asiatico. “Le celle a combustibile sono molto complesse e siamo ben posizionati in questo mercato, ma la Cina fa di più”, ha detto Bareiss, parlando dal palco dell’evento.
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Berlino si sta progressivamente impegnando a decarbonizzare la propria industria e il settore dei trasporti, puntando anche sulle potenzialità dell’idrogeno. La tecnologia delle fuel cell sarà pertanto tra quelle che contribuiranno a sostituire i sistemi energetici e di mobilità basati sui combustibili fossili, e sui cui si aspettano decisioni di ampia portata nella prossima riunione di Gabinetto, il 20settembre 2019.
La conferenza di Monaco, come riporta la Reuters, è stata anche l’occasione per il vice ministro Bareiss di riaffermare che la nazione manterrà aperte le sue opzioni sull’approvvigionamento di gas, siano esse pipeline o terminali di sbarco per il gas naturale liquefatto, per mantenere buoni rapporti con tutti gli esportatori.
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