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Al via l’IPCEI sull’idrogeno: l’Italia e 21 Paesi UE fanno squadra

IPCEI sull'idrogeno

Il primo IPCEI sull’idrogeno sarà incentrato su “Tecnologie e sistemi”

(Rinnovabili.it) – La Germania si appresta a chiudere il suo semestre di presidenza del Consiglio UE dopo aver spinto il più avanti possibile i temi energetici a lei cari. Ultimo, ma solo per questioni temporali, l‘idrogeno. È di oggi infatti il lancio del primo IPCEI sull’idrogeno nel corso di una conferenza on line che ha riunito tutti gli Stati Membri interessati al vettore, Italia compresa. Ma per capirne la portata, è necessario fare qualche passo indietro.  

Quando le iniziative private a sostegno dell’innovazione e delle infrastrutture rivoluzionarie non si concretizzano a causa dei rischi associati dei progetti, le norme UE sugli aiuti di Stato consentono ai Paesi membri di colmare congiuntamente il divario; e di farlo riunendo competenze e risorse finanziarie tramite gli IPCEI o Importanti progetti di comune interesse europeo. Si tratta di strumenti creati al fine di contribuire al raggiungimento di obiettivi di sviluppo comunitari; limitando al contempo le potenziali distorsioni della concorrenza.

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In questo contesto, il primo IPCEI sull’idrogeno sarà incentrato su “Tecnologie e sistemi” riguardanti tutta la catena del valore, dalla R&S all’implementazione delle installazioni. Attraverso questo progetto si punterà a produrre il vettore in maniera sostenibile, in particolare da fonti rinnovabili. Inoltre saranno fabbricati elettrolizzatori e mezzi pesanti di trasporto alimentati idrogeno, come navi, aerei, veicoli commerciali; sviluppate soluzioni per lo stoccaggio, la trasmissione e la distribuzione dell’idrogeno; implementate applicazioni industriali dell’idrogeno, per favorire la decarbonizzazione degli impianti industriali specie nei settori di difficile elettrificazione.

“L’idrogeno è una tecnologia di importanza strategica sulla strada per il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’UE – commenta  Altmaier. “Ed è un elemento centrale per la riduzione delle emissioni di CO2 nei settori industriale e dei trasporti. Con l’aiuto di progetti europei comuni e investimenti congiunti nelle tecnologie dell’idrogeno in Europa, diventeremo il numero uno al mondo espandendo la nostra competitività e garantendo posti di lavoro a lungo termine”.

Gli fa eco Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo economico “Sono profondamente convinto che le imprese italiane sapranno farsi trovare pronte a cogliere le opportunità offerte nel quadro dei cosiddetti IPCEI e a lavorare in sinergia con le imprese degli altri paesi europei, in modo da far raggiungere alla Ue un ruolo di leadership”.

Non solo. Patuanelli, Altmaier e altri 20 ministri europei assieme alla Norvegia, hanno approfittato dell’incontro on line per firmare un Manifesto di intenti. L’obiettivo? Sostenere lo sviluppo di una catena del valore europea, in particolare per l’idrogeno verde, investendo miliardi in questa nuova tecnologia chiave.

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Oltre all’Italia, alla Germania e alla Norvegia hanno siglato il documento: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna, Repubblica ceca, Repubblica slovacca, Romania, Slovenia, Svezia, Ungheria.

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