Per la prima volta il governo australiano crea un fondo ad hoc per sostenere il vettore energetico. ministro Corman: “Sosterrà la creazione di nuovi posti di lavoro in tutto il paese, diventando una nuova importante industria d’esportazione”
Investire nell’idrogeno per portare il prezzo di produzione sotto i 3 dollari al kg: ecco il piano dell’Australia
(Rinnovabili.it) – L’Australia è pronta a investire nell’idrogeno e ad affidare al vettore il proprio futuro energetico. Questa mattina il governo ha annunciato la creazione di un nuovo fondo: l’Advancing Hydrogen Fund, strumento finanziario da 300 milioni di dollari (191mln di dollari USA). Lanciato congiuntamente dei ministri Mathias Cormann (Finanze) e Angus Taylor (Riduzione emissioni), il fondo sosterrà futuri progetti per una produzione economica del combustibile.
Perché investire nell’idrogeno? Perché questo settore costituisce uno dei pochi in ambito economico ed energetico a mettere d’accordo le ambizioni del governo conservatore con le mire più verdi di laburisti e sostenitori delle rinnovabili. E non è più un mistero che il Paese si sia candidato a principale produttore ed esportatore del vettore.
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“Questo nuovo fondo sarà un catalizzatore per la crescita futura dell’industria dell’idrogeno in Australia”, ha commentato Cormann. “Ha il potenziale d’aumentare la nostra sicurezza energetica, creando al contempo nuovi posti di lavoro in tutto il Paese e diventando una nuova importante industria di esportazione”.
“Ci sono molte organizzazioni australiane innovative che lavorano per far progredire l’industria dell’idrogeno”, ha proseguito il ministro delle Finanze. “Questo fondo supporterà tale lavoro”.
Come funziona l’Advancing Hydrogen Fund
Con una dotazione di 300 milioni, il fondo è in assoluto il primo strumento creato dal governo australiano per supportare questo vettore. A regime sarà gestito dalla Clean Energy Finance Corporation (CEFC) e fornirà finanziamenti agevolati per progetti in linea con le priorità della Strategia nazionale. Ciò include aree come l’innovazione in ambito produttivo, lo sviluppo di catene di approvvigionamento nazionali e di esportazione, l’istituzione di hub statali e il sostegno a progetti che aumentino la domanda interna.
L’obiettivo ultimo è raggiungere un prezzo competitivo su cui realizzare un forte settore economico.
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“È importante sottolineare che, se riusciamo a produrre idrogeno a meno di 2 dollari al chilogrammo – ha dichiarato Taylor -, questo sarà in grado di svolgere un ruolo nel nostro mix energetico nazionale per abbassare i prezzi dell’energia e mantenere le luci accese”. Secondo la National Hydrogen Roadmap, nel 2018, la produzione del vettore costava tra 5 e i 7 dollari australiani al chilogrammo, a seconda della tecnologia utilizzata. La stessa tabella suggerisce di portare i prezzi tra i 2 e i 3 dollari per poter raggiungere la competitività con altre fonti energetiche.