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Le potenzialità dell’idrogeno verde in Germania e nel Benelux

Uno studio mette in luce le prospettive di crescita dell’idrogeno verde nel trasporto e nel riscaldamento

(Rinnovabili.it) – Secondo uno studio del think tank Aurora Energy Research, la domanda di combustibile a idrogeno in Germania e nei paesi del Benelux (Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo) potrebbe aumentare di cinque volte entro il 2050, raggiungendo i 500 TWh (terawattora) all’anno. Attualmente, la regione utilizza 95 TWh di idrogeno prodotto da combustibili fossili, principalmente da gas naturale, che potrebbe essere sostituito dall’idrogeno verde grazie alle strategie di decarbonizzazione europee.

L’idrogeno verde, due volte più costoso del cosiddetto idrogeno grigio, viene prodotto grazie all’impiego di fonti di energia rinnovabile. L’Unione Europea, e la Germania tra gli Stati membri, stanno mettendo a punto delle politiche energetiche per rendere il blocco neutrale da un punto di vista climatico entro la metà del secolo, attenendosi all’espansione dell’energia rinnovabile per sostituire l’elettricità termica, ma dovendo conciliare l’uso competitivo delle fonti energetiche in altri settori.

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Secondo Aurora, se il trasporto e il riscaldamento optassero per l’elettricità, la futura produzione di idrogeno verde potrebbe essere impiegata principalmente per sostituire i combustibili fossili nei processi di produzione di acciaio, prodotti chimici o cemento. In tal caso, la domanda potrebbe aumentare di 150 TWh entro il 2050.

“Tuttavia, se il settore del trasporto e del riscaldamento dovessero passare all’uso di idrogeno su larga scala, la domanda nel 2050 sarebbe di 500 TWh, ha affermato Alexander Esser, analista di Aurora. Infatti, secondo lo studio, sebbene si preveda che le auto elettriche alimentate a batteria abbiano un maggior vantaggio su larga scala, l’idrogeno potrebbe avere un ruolo centrale nei veicoli pesanti e per le lunghe distanze.

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Per quanto riguarda il riscaldamento, l’industria del gas sta facendo pressioni per respingere l’elettrificazione e, mantenendo le condutture e le infrastrutture di stoccaggio, si potrebbe sostituire il combustibile fossile con l’idrogeno. Ovviamente, l’analisi ha messo in luce come questi risultati dipenderanno fortemente dalle scelte dei governi sui sussidi.

Lo studio, inoltre, prevede che l’idrogeno blu (prodotto dal gas naturale con CSS) e l’idrogeno verde giocheranno un ruolo sempre più importante nei prossimi anni. Tuttavia l’idrogeno verde non diventerà competitivo rispetto all’idrogeno blu fino al 2040, a meno che non si dia al settore un supporto aggiuntivo.

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