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La guerra in Ucraina rende competitivo l’idrogeno verde

Idrogeno verde: con la guerra in Ucraina, è già competitivo su quello fossile
Photo by Jonathan Hislop on Unsplash

Il braccio di ferro energetico tra Russia e Occidente sta dando una spinta insperata all’idrogeno verde

(Rinnovabili.it) – Il boom dei prezzi del gas dovuto alla guerra in Ucraina mette a rischio almeno 100 mld $ di investimenti nell’idrogeno prodotto a partire da fonti fossili, ovvero quello blu e grigio. Già entro la fine del decennio questi progetti potrebbero diventare stranded asset. Di contro, il braccio di ferro energetico tra Russia e Occidente sta dando una spinta insperata all’idrogeno verde. Solo nei primi mesi della guerra i nuovi investimenti nell’H2 pulito sono cresciuti di 70 mld $.

Non è un effetto momentaneo. Dal 24 febbraio il prezzo del gas, la materia prima di gran parte dell’idrogeno prodotto oggi, è salito anche del 70%. Ma “le conseguenze sul mercato globale richiederanno molti anni per manifestarsi, anche se la guerra finirà presto” e nonostante le contromisure dell’UE al prezzo del gas , sostiene l’ultimo rapporto di Carbon Tracker, dedicato al futuro dell’economia dell’idrogeno.

Quanto costano oggi l’idrogeno verde e quello fossile?

L’invasione russa dell’Ucraina ha fatto schizzare il prezzo dell’idrogeno blu e grigio. Adesso costa più dell’idrogeno verde. Soprattutto in alcuni mercati: in Europa ovviamente, ma anche nell’energivora Asia. Qui l’H2 pulito “diventa un veicolo d’investimento più conveniente ed economicamente valido”. Il corollario è che l’aumento di investimenti sta facendo scendere la curva dell’LCoE (Levelized cost of energy) più rapidamente e prima di quanto ci si aspettava.

I proprietari di asset europei di idrogeno fossile, in particolare quelli esposti alle forniture di gas russo, vedranno il loro costo di produzione aumentare di circa il 50% (7,6 $/kg) rispetto alle loro controparti a tecnologia verde. In Asia oggi il nuovo idrogeno blu costerebbe 6,4 $/kg (35% in più rispetto al costo medio di base dell’idrogeno verde), mentre l’idrogeno grigio ha fatto un balzo in avanti di circa il 29% rispetto ai costi medi di base dell’idrogeno verde”, calcola Carbon Tracker.

Tutto questo va comparato con il prezzo dell’idrogeno rinnovabile, che oggi oscilla tra i 3,8 e i 5,8 $/kg. “La guerra ha agito da catalizzatore per far scendere ulteriormente questo costo in un futuro più prossimo che lontano”, sottolinea Carbon Tracker. Finora le analisi sostenevano che l’H2 pulito sarebbe diventato competitivo con quello grigio e blu solo scendendo sotto la soglia del 2 $/kg e preferibilmente stabilizzandosi sugli 1,5 $/kg.

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