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Firmata la partnership UE-Egitto sull’idrogeno rinnovabile

L'UE e l'Egitto adotteranno "le misure necessarie" per accelerare la diffusione della produzione di energia rinnovabile come fattore critico per la produzione di idrogeno verde. Le potenzialità? Le rivela un nuovo studio del progetto Hydrozero

idrogeno rinnovabile
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(Rinnovabili.it) – Dalle zone desertiche egiziane si potrebbero “ricavare” fino a 167mila tonnellate di idrogeno rinnovabile l’anno. Lo spiega lo studio redatto dal progetto Hydrozero, condotto da Unicusano, IAT e SRS. L’analisi, che sarà presentata alla COP sul clima di Sharm el-Sheikh il prossimo lunedì, valuta le potenzialità dello sfruttamento delle risorse solari locali per alimentare una nuova industria dell’idrogeno. Un’opportunità che potrebbe in futuro essere concretizzata dalla nuova partnership tra Unione Europea ed Egitto. Ieri Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea e Abdel-Fattah El-Sisi, presidente della Repubblica araba d’Egitto, hanno rilasciato una dichiarazione per riaffermare l’alleanza in ambito della transizione energetica, puntando i riflettori direttamente sul vettore.

“Consideriamo congiuntamente l’idrogeno rinnovabile come un contributo chiave alla riduzione delle emissioni e alla garanzia della sicurezza energetica, rappresentando al contempo un’opportunità per la cooperazione industriale, la crescita economica sostenibile e la creazione di posti di lavoro”, si legge nella dichiarazione. “Ci stiamo impegnando a stabilire una partnership a lungo termine […] che ci consentirà di accelerare la decarbonizzazione dei nostri sistemi energetici attraverso lo sviluppo, la distribuzione, l’uso e il commercio senza distorsioni dell’idrogeno rinnovabile e dei suoi derivati”.

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L’intesa mirerà ad adottare una serie di misure necessarie per accelerare la diffusione della produzione di energia pulita come fattore critico per la generazione del vettore. Facilitando e promuovendo investimenti per potenziare la produzione, lo stoccaggio, la distribuzione e il trasporto di idrogeno e suoi derivati.

 “Stiamo inoltre intensificando la nostra cooperazione su politiche e quadri normativi, valutazione del mercato, ricerca e innovazione per facilitare lo sviluppo di un’economia dell’idrogeno”, spiegano le parti. “Sarà prestata particolare attenzione a valutare e integrare con attenzione le potenziali preoccupazioni ambientali nella progettazione e nell’attuazione delle politiche che promuovono l’industria dell’idrogeno rinnovabile, in particolare per quanto riguarda l’uso dell’acqua”.

Quali le potenzialità? Secondo lo studio Hydrozero stima che nel deserto egiziano si potrebbero installare fino a 4,5 GW di fotovoltaico con alimentare elettrolizzatori e produrre fino a 167mila tonnellate di idrogeno. Il vettore potrebbe essere utilizzato sia per alimentare l’esistente pipeline Greenstream fra Alessandria a Taranto, sia un impianto di liquefazione per imbarcare l’H2 su navi gasiere.