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Biogas e elettrolizzatori, Repsol accelera sull’idrogeno rinnovabile

Parchi eolici e fotovoltaici per 1,8 GW alimenteranno 550 MW di elettrolizzatori di nuova installazione. Su questo fronte Repsol mette circa 1 miliardo. Altri 300 milioni vanno a sviluppare la capacità di H2 da biometano

Idrogeno rinnovabile: nuova partnership tra Australia e Giappone
credits: cristian prisecariu da Pixabay

Il colosso spagnolo vuole 1,9 GW di idrogeno rinnovabile entro il 2030

(Rinnovabili.it) – Altri 1,3 miliardi di euro di investimenti per guidare la svolta energetica dell’Europa verso l’idrogeno rinnovabile. È la cifra messa sul tavolo che ha annunciato ieri Repsol, colosso spagnolo già attivo nel campo di questo vettore energetico. Al centro del nuovo progetto, con orizzonte 2025, elettrolizzatori e biogas.

In tutto, la nuova capacità installata di idrogeno rinnovabile realizzata con questo investimento sarà di 550 MW. Repsol costruirà almeno 350 MW di elettrolizzatori per ottenere H2 verde: saranno alimentati dall’elettricità ricavata da 1,8 GW di eolico e solare. A questo vanno aggiunti altri 200 MW di idrogeno rinnovabile che sarà ottenuto tramite steam reforming da biogas.

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L’investimento sarà calibrato soprattutto sul primo corno del progetto. Agli elettrolizzatori, Repsol destinerà quasi 340 milioni di euro, mentre i parchi eolici e solari necessari per alimentarli assorbiranno cica 700 milioni. Per il biometano, invece, sono previsti investimenti per 273 milioni di euro. Su questo campo Repsol a appena iniziato a muovere i primi passi. Proprio a inizio settimana, l’azienda ha fatto sapere di aver ottenuto le prime 10 tonnellate di H2 pulito da biogas nel suo impianto di Cartagena.

La società spagnola inoltre rende noto che impiegherà 3,25 MW di energia rinnovabile per ogni MW di elettrolizzatore. A questi sarà quindi destinato solo il 70% dell’elettricità prodotta dai suoi impianti eolici e solari, utilizzata per la produzione di idrogeno rinnovabile, mentre il restante 30% sarà venduto alla rete.

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Investimento che non inizierà a ripagare prima del 2025, sostiene l’azienda, generando poi un ritorno lordo di 1,24 miliardi nel quinquennio successivo e 2,37 miliardi fra 2031 e 2035. La Spagna è uno dei paesi europei che sta spingendo di più sull’idrogeno e Repsol partecipa ad alcuni dei progetti di punta. Tra questi, il Corridoio basco dell’idrogeno, lanciato a febbraio, che riunisce circa 130 aziende, la Hydrogen Valley Catalonia che lavora sullo sviluppo dell’intera catena del valore dell’H2 realizzando un vero e proprio ecosistema, e gli hub per l’idrogeno rinnovabile di Cartagena e in Castilla-La Mancha. Entro il 2030, l’azienda punta a una capacità installata di 1,9 GW di elettrolizzatori.

(lm)