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Idrogeno puro in rete, creare il giusto quadro normativo

I regolatori europei dell'energia (ACER e CEER) hanno pubblicato una serie di raccomandazioni su quando e come regolare l'infrastruttura dedicata all'idrogeno. "Puntare su un approccio graduale e dinamico"

idrogeno puro
Foto di Robson Machado da Pixabay

(Rinnovabili.it) – L’idrogeno è destinato a giocare un ruolo chiave nel percorso europeo verso la neutralità climatica. Nonostante in questi mesi abbiano visto la luce una serie di strategie dedicate al vettore, a livello comunitario e nazionale, la vera partita si giocherà in campo normativo. Su questo tema sono intervenuti oggi l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER) e il Consiglio dei regolatori europei dell’energia (CEER).

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I due enti hanno pubblicato una serie di raccomandazioni su quando e come regolare le reti di idrogeno puro. Sottolineando come la portata del nuovo quadro normativo dipenderà inevitabilmente dalla struttura ed evoluzione dell’infrastruttura. Il documento in questione è il primo di una nuova serie di libri bianchi dedicati al Green Deal Europeo, dal punto di vista ACER e CERR. L’obiettivo è approfondire la comprensione degli aspetti normativi del nuovo precorso di crescita verde UE, assistendo la Commissione europea nella valutazione di varie opzioni ai fini della stesura delle future direttive.

Libro bianco sull’idrogeno puro in rete

Le due organizzazioni ritengono che, nello stabilire le norme per il futuro mercato dell’idrogeno, legislatori ed autorità di regolamentazione possano beneficiare del quadro normativo europeo già consolidato, che oggi disciplina i mercati del gas naturale e dell’elettricità. E raccomandano di seguire sei aspetti principali durante la preparazione del quadro regolatorio:

  1. Considerare un approccio graduale alla regolamentazione delle reti di idrogeno puro in linea con lo sviluppo del mercato e delle infrastrutture.
  2. Applicare un approccio normativo dinamico basato su analisi e monitoraggio periodici del mercato, ispirando ad esempio ispirato al modello normativo del settore delle telecomunicazioni.
  3. Chiarire fin dall’inizio i principi di regolamentazione.
  4. Prevedere esenzioni normative temporanee per le infrastrutture per l’idrogeno, esistenti e future, sviluppate come reti business-to-business.
  5. Valorizzare i vantaggi del riutilizzo delle risorse del settore del gas per il trasporto dell’idrogeno.
  6. Applicare la riflettività dei costi per evitare sovvenzioni incrociate tra le reti del gas e dell’idrogeno in caso di riutilizzo delle risorse.

“Il monitoraggio periodico del mercato a livello nazionale, sulla base dei principi concordati dall’UE, identificherà se una rete di idrogeno puro possa diventare un impianto essenziale: in tal caso, dovranno essere applicati i principi normativi di base”, spiegano ACER e CEER. “Il riutilizzo delle risorse esistenti dovrebbe essere esaminato prima di qualsiasi disattivazione. I gasdotti esistenti possono essere impiegati come condutture dell’idrogeno puro. La decisione sulla riproposizione si basa su una valutazione caso per caso, fondata su analisi costi-benefici” che incorporino input di mercato e sociali. In termini di pianificazione della riproposizione, i gasdotti candidati dovrebbero essere identificati all’interno dei Piani di sviluppo nazionale (NDP).

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.