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BarMar diventa H2MED: tra Spagna e Francia scorrerà idrogeno pulito

Svolta nel progetto che potenzia l’interconnessione energetica tra penisola iberica e Francia. Per accedere ai finanziamenti europei si punta solo sul vettore energetico ottenuto da energia pulita. Scompare l’ipotesi di usare la pipeline per trasportare in tutta Europa il Gnl che arriva ai terminal spagnoli. Costo 2 mld euro, tempi ancora molto incerti

Idrogeno pulito: nuova veste per il gasdotto tra Spagna e Francia
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MidCat, BarMar, H2MED: dal gas fossile all’idrogeno pulito

(Rinnovabili.it) – BarMar diventa H2MED e dimentica il gas fossile. Il gasdotto che ha fatto litigare Spagna e Francia negli ultimi mesi sarà usato esclusivamente per trasportare idrogeno pulito. Una scelta fatta per essere certi di accedere ai co-finanziamenti europei. Costo totale dell’opera: 2 miliardi di euro. Sono i primi punti fermi che emergono dall’incontro a quattro tra Spagna, Portogallo, Francia e Commissione europea che si sta svolgendo oggi ad Alicante. Sul tavolo il dossier dell’interconnessione energetica tra penisola iberica e resto d’Europa.

Gas fossile e colli di bottiglia

Punto delicato. Che ha surriscaldato il clima attorno al progetto di gasdotto, bloccato da anni. In un primo tempo, quando il progetto aveva ancora il nome MidCat, il collegamento doveva attraversare i Pirenei e portare in Francia e Germania il gas che arrivava nei terminal Gnl spagnoli.

Questo gasdotto avrebbe raddoppiato a 7,2 miliardi di metri cubi l’anno la capacità di export spagnola e avrebbe allargato uno dei colli di bottiglia più insidiosi per la sicurezza energetica europea. Sulla penisola iberica, infatti, dove si concentra il 33% della capacità europea di rigassificazione e il 44% dello stoccaggio di Gnl. Ma ben poco di questo gas può andare nel resto d’Europa perché le infrastrutture energetiche hanno una capienza molto limitata.

Dietrofront, resta solo l’idrogeno pulito

Tutte queste preoccupazioni sono diventate più acute con il prezzo del MWh che è schizzato verso l’alto da 14 mesi e con l’impatto della guerra in Ucraina che costringe l’Europa a fare a meno – strutturalmente – degli idrocarburi di Mosca. Ma il dossier ha cambiato forma due volte.

Prima passando da MidCat a BarMar. Cioè trasformando la pipeline da possibile risposta immediata alla carenza di gas a progetto di lungo termine per la transizione energetica europea. Il MidCat poteva essere realizzato in 1 anno, il BarMar – che collegherà Barcellona e Marsiglia passando sul fondo del Mediterraneo – non sarà pronto probabilmente prima del 2030. E, nelle discussioni di appena due mesi fa, sarebbe stato un gasdotto H2-ready, pronto per il trasporto di idrogeno. Un modo per dare al gas la patente di energia di transizione ma non legarsi a un’infrastruttura costosa a scadenza relativamente breve.

Oggi il progetto cambia di nuovo volto. Il gas fossile non è più sul tavolo, e il nome riflette la trasformazione. L’H2MED sarà lo stesso gasdotto sottomarino di prima ma trasporterà solo idrogeno pulito. Al più presto nel 2026, ma i tempi restano ancora poco chiari e per alcuni anche il 2030 è un traguardo ottimistico. Secondo una fonte governativa spagnola sentita da Reuters, la scelta dell’H2 è dettata dalla volontà di accedere ai finanziamenti europei. Richiesta che potrebbe arrivare ufficialmente già la prossima settimana.