(Rinnovabili.it) – Da domani per caricare il tuo smartphone potrebbero bastare delle sottili cartucce a base di calcio e dell’acqua. Il progetto che ha riunito due realtà industriali giapponesi ai ricercatori della Kyoto University ha finalmente prodotti i primi risultati, portando all’attenzione dei media di settore un caricabatterie per telefoni cellulari a celle a combustibile. In realtà il merito del team è quello di aver realizzato, all’interno dell’apparecchio di ricarica, un sistema, dalle ridotte dimensioni e con un alto grado di sicurezza d’utilizzo, in grado di generare il vettore gassoso attraverso un processo d’idrosintesi.
Il caricabatterie auto-produce fino a 4,5 litri di idrogeno a partire da una cartuccia di soli 3 grammi di calcio, quando quest’ultima viene a contatto con l’acqua. Il sistema elabora quindi l’idrogeno in una fuel cell a membrana a scambio protonico, in grado di produrre 5 Wh di energia elettrica e dunque di ricaricare uno smartphone in due ore. Il processo, spiega il team, non rilascia nessun sottoprodotto nocivo e le cartucce di calcio sono dei fogli laminati e sigillati in grado di durare fino a vent’anni prima di essere utilizzati. Rohm, Aquafairy, e Kyoto University continueranno a lavorare allo sviluppo del progetto con l’obiettivo di portare il loro caricabatterie sul mercato entro il 2013.