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Gli Stati Uniti mettono il turbo all’idrogeno low-carbon

Una valutazione sulle emissioni generate lungo l’intero ciclo di vita definirà a quanti incentivi una data industria potrà accedere. Previsti fino a 3$/kg di crediti fiscali per chi impiega solo energia pulita. Anche le fossili saranno incentivate con la quota inferiore prevista dal piano, pari a 60 centesimi/kg

Idrogeno low-carbon: gli USA varano maxi piano di incentivi
Foto di Anthony Rampersad su Unsplash

Definiti gli scaglioni per gli incentivi all’idrogeno low-carbon

(Rinnovabili.it) – Tre dollari al chilo per quello prodotto a partire da energia pulita, a scendere fino ai 60 centesimi/kg per quello basato su fonti fossili. Vede la luce l’atteso piano di incentivi all’idrogeno low-carbon, sotto forma di credito fiscale, dell’amministrazione Biden. Il provvedimento è stato presentato il 22 dicembre e fa parte dell’Inflation Reduction Act (IRA), il massiccio pacchetto legislativo con cui gli Stati Uniti finanziano e indirizzano la loro transizione energetica.

Cosa prevede il piano di Biden per l’idrogeno low-carbon

Il sistema messo a punto dalla Casa Bianca prevede una serie di scaglioni a seconda della fonte energetica utilizzata per produrre idrogeno. Gli incentivi più corposi sono riservati per l’impiego di fotovoltaico ed eolico, ma dal piano non manca una mano tesa anche all’industria che intende produrre H2 blu e grigio, cioè a partire da fonti fossili.

La valutazione usa come metrica principale le emissioni generate lungo l’intero ciclo di vita dell’idrogeno. Per quantificare meglio le emissioni legate al consumo elettrico degli elettrolizzatori, il piano incentivante per l’idrogeno low-carbon impone alle industrie di dotarsi di certificati energetici.

Secondo le stime della Casa Bianca, i crediti fiscali per la produzione di idrogeno consentiranno di generare 140 miliardi di dollari di entrate e 700mila nuovi posti di lavoro entro la fine del decennio. Nel complesso, il piano dovrebbe garantire una produzione di 50 milioni di tonnellate l’anno entro il 2050. Secondo lo scenario di transizione energetica compatibile con 1,5°C dell’IEA, al 2030 a livello globale la produzione di idrogeno da fonti pulite deve raggiungere i 50 mln di t, mentre quello di idrogeno da fonti fossili con recupero di CO2 i 22 mln t.

Nel piano mancano ancora indicazioni chiare sulla possibilità di impiegare l’energia nucleare per la produzione di idrogeno low-carbon. Nei prossimi 2 mesi, l’amministrazione Biden avvierà un confronto con l’industria nazionale dell’atomo per trovare la quadra sui criteri da adottare per non mettere del tutto fuori gioco il settore dalla corsa all’idrogeno. Cercando, al tempo stesso, di non rilassare troppo i criteri creando delle scappatoie per l’uso eccessivo di elettricità generata da fonti fossili.