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Idrogeno in rete: al via in Campania il progetto italiano della Snam

Il progetto, unico in Europa, testerà una miscela di idrogeno e metano. Alverà:” I gas rinnovabili come l'idrogeno green e il biometano, infatti, avranno un ruolo centrale nel mix energetico decarbonizzato

Idrogeno in rete
Foto di Andrew Martin da Pixabay

 

Snam testa l’iniezione di idrogeno in rete per alimentare un pastificio e un’azienda di imbottigliamento

(Rinnovabili.it) – Per la prima volta nel Vecchio Continente, l’Italia sperimenterà la fornitura di H2NG, una miscela di gas naturale e idrogeno immessa direttamente in rete. Ad annunciarlo è la Snam, la principale utility regolata del gas in Europa e a capo dell’innovativo progetto. La società ha inaugurato ieri a Contursi Terme, in provincia di Salerno, alla presenza del sottosegretario al Ministero per lo Sviluppo economico Andrea Cioffi, l’avvio della sperimentazione: da oggi e per un mese sarà aggiunto idrogeno al 5% in volume al rifornimento di due imprese industriali della zona, un’azienda di imbottigliamento di acque minerali e un pastificio.

Il progetto ha un obiettivo preciso, come spiega l’amministratore delegato di Snam, Marco Alverà “La prima iniezione di idrogeno in Europa in una rete di trasporto con fornitura diretta a clienti industriali proietta Snam e il nostro Paese nel futuro dell’energia pulita. I gas rinnovabili come l’idrogeno green e il biometano, infatti, avranno un ruolo centrale nel mix energetico decarbonizzato oltre il 2050 insieme alle fonti rinnovabili tradizionali”. Secondo un recente rapporto di Navigant Research, l’Europa ha un ampio potenziale legato ai gas rinnovabili ancora tutto da sfruttare. Il documento parla complessivamente di 270 miliardi di metri cubi di carburante tra biometano e idrogeno verde da immettere nelle infrastrutture esistenti entro metà secolo, per un risparmio di circa 217 miliardi di euro l’anno. Ma i progetti per rendere concreta questa prospettiva sono ancora molto indietro.

Uno dei punti di partenza per accelerare l’uso del vettore potrebbe essere proprio l’Italia, secondo afferma Jorgo Chatzimarkakis, segretario generale di Hydrogen Europe. Il Belpaese possiede infatti “il potenziale per diventare l’hub europeo dell’idrogeno nei prossimi decenni perché è dotata della rete gas più estesa del continente e rappresenta il ponte verso il Nord Africa, dove in futuro verrà prodotta la maggior parte dell’idrogeno verde da energia solare”.

Il progetto di iniezione dell’idrogeno in rete si muove in tal senso. La società è impegnata nella verifica della piena compatibilità delle infrastrutture con crescenti quantitativi di idrogeno miscelato con gas naturale nonché nello studio di modalità di produzione di idrogeno verde, ossia ottenuto dall’elettrolisi dell’acqua alimentata da elettricità rinnovabile. Applicando la percentuale del 5% di idrogeno al totale del gas trasportato annualmente da Snam,  – spiega la società in una nota stampa – se ne potrebbero immettere ogni anno in rete 3,5 miliardi di metri cubi, un quantitativo equivalente ai consumi annui di 1,5 milioni di famiglie e che consentirebbe di ridurre le emissioni di anidride carbonica di 2,5 milioni di tonnellate, corrispondenti al totale delle emissioni di tutte le auto di una città delle dimensioni di Roma o della metà delle auto di una regione delle dimensioni della Campania.

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