La strategia tedesca per l’idrogeno avrà forti conseguenze sulle politiche energetiche dell’UE.
(Rinnovabili.it) – La scorsa estate, il ministro dell’Economia tedesco, Peter Altmaier, ha annunciato l’intenzione della Germania di diventare leader globale nelle tecnologie di produzione energetica da idrogeno. Questa settimana, è stata diffusa la bozza della strategia nazionale, che prevede che almeno il 20% dell’idrogeno tedesco sarà prodotto da energie rinnovabili entro il 2030. Si tratta del cosiddetto idrogeno verde, per la cui produzione la Germania dovrà costruire dai 3 a 5 gigawatt di elettrolizzatori.
La bozza di strategia sull’idrogeno prevede la massiccia promozione del gas in una vasta gamma di settori, compresi i trasporti. Secondo i calcoli di Altmaier, attraverso l’uso dell’idrogeno nel settore dei trasporti gli obiettivi europei in materia di energie rinnovabili saranno non solo attuati, ma addirittura superati: entro il 2030, la quota obbligatoria di carburanti rinnovabili nei trasporti, compreso l’idrogeno, dovrà aumentare del 20% anziché del 14%.
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Per fare ciò, il piano prevedere ingenti finanziamenti per i cosiddetti “laboratori reali”, centri in cui la produzione e l’applicazione dell’idrogeno dovranno essere testate su scala industriale. Oltre ai 400 milioni di euro già previsti, sono stati stanziati altri 650 milioni di euro in quattro anni. “Stiamo lavorando a pieno ritmo su soluzioni concrete di pianificazione tecnica e di rete per garantire che l’integrazione possa avere successo”, ha dichiarato ad Euroactiv il presidente dell’Associazione degli operatori dei sistemi di trasmissione del gas, Ralph Bahke.
Poiché l’istituzione di un mercato dell’idrogeno è un progetto europeo congiunto, questa sarà una delle priorità della prossima presidenza tedesca del Consiglio dell’UE. La Commissione europea sta attualmente lavorando ad un ‘piano gas’ in cui l’idrogeno dovrebbe svolgere un ruolo chiave. Il piano dovrebbe essere presentato nel 2021, proprio durante la presidenza del Consiglio UE da parte della Germania. Secondo la strategia tedesca, il paese utilizzerà questo ruolo per promuovere il cosiddetto “accoppiamento settoriale” tra le reti del gas e dell’elettricità, nonché lo sviluppo di un mercato interno dell’UE per l’idrogeno. Le iniziative includeranno anche un elenco di importanti Progetti di Interesse Europeo Comune (PIEC) specifici per l’idrogeno.
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Il progetto di strategia industriale dell’UE prevede anche partenariati pubblico-privato per promuovere tecnologie di decarbonizzazione nel settore siderurgico, ambito in cui l’idrogeno potrebbe sostituire il gas come alternativa per l’energia pulita. Allo stato attuale, l’industria utilizza ancora il cosiddetto idrogeno grigio prodotto da gas naturale. L’idrogeno verde proveniente da elettricità rinnovabile, infatti, è ancora più costoso e più dispendioso in termini energetici, con perdite di energia che arrivano fino ai 3/4.
I piani di Altmaier, però, prevedono l’utilizzo di elettricità da parchi eolici offshore non tedeschi al fine di fornire energia elettrica rinnovabile sufficiente per l’elettrolisi. Ciò significa che la cooperazione con gli altri Stati membri dell’UE dovrà essere intensificata. In questo senso, il primo progetto è quello di sviluppare un parco eolico nella città belga di Ostenda nel 2022. Il punto, infatti, è che la Germania non sarà in grado nel prossimo futuro di rifornirsi della quantità necessaria di energie rinnovabili per la produzione di idrogeno. Questo significa che “gran parte della domanda di idrogeno verde dovrà essere importata“, come si legge nella bozza di strategia. Secondo i rapporti di Der Tagesspiegel, la Germania ha già firmato un accordo di cooperazione con il Marocco sulla produzione di metanolo dall’idrogeno, ad esempio
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Il piano per l’idrogeno di Altmaier include anche l’idrogeno convenzionale prodotto dal gas naturale, il cosiddetto idrogeno grigio. A novembre, il vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, ha annunciato che, con un uso adeguato della tecnologica, un mix di fossili e idrogeno potrebbero essere utilizzato nella rete energetica europeo. “Anche i combustibili fossili faranno parte del mix, dobbiamo essere realistici“, ha sottolineato Timmermans.