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Idrogeno europeo, 67 GW di elettrolizzatori in cantiere

La capacità produttiva pianificata supera gli obiettivi UE al 2030, ma von der Leyen avverte "Dobbiamo costruire un ponte tra ambizione e realtà"

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Idrogeno europeo, Šefčovič: “sarà una sfida generazionale”

(Rinnovabili.it) – Coprire tutte le fasi della catena del valore, realizzare un quadro giuridico adeguato, definire un business case fattibile e attraente, mobilitare risorse e stringere partenariati internazionali. Queste i cinque ambiti si cui si sta muovendo la Commissione europea per sostenere l’idrogeno europeo. Lo ha ricordato ieri il vicepresidente esecutivo Maroš Šefčovič intervenuto assieme alla presidente Ursula von der Leyen al primo Clean Transition Dialogue on Hydrogen. L’appuntamento, momento di confronto tra l’esecutivo UE e i rappresentanti della filiera dell’H2, è stato creato per avvicinare le esigenze industriali alla politica comunitaria e colmare l’attuale gap tra obiettivi della transizione e stato delle cose.

Numeri in crescita

Al momento il quadro generale appare positivo. Tra nuove norme, investimenti pubblici e accordi internazionali con paesi che vanno dall’Egitto, Kenya e Namibia, ai paesi dell’America Latina, l’Unione ha gettato le fondamenta del futuro mercato dell’idrogeno europeo. “E la risposta del settore privato è stata travolgente“, sottolinea von der Leyen. “Oggi l’Europa sta attirando più investimenti nell’idrogeno pulito di Stati Uniti e Cina messi insieme. Sono operative o pianificate 38 fabbriche di acciaio verde, tutte alimentate a idrogeno. Quando abbiamo avviato il Green Deal europeo non ne avevamo nessuna“.

E ancora “I primi autobus e treni a idrogeno circolano nelle nostre città e regioni. I porti europei stanno facendo a gara per costruire infrastrutture e corridoi per l’H2. Eppure il nostro lavoro è lungi dall’essere finito. Al contrario, è solo all’inizio”. Come ha ricordato la presidente della Commissione Europea nei confini dei Ventisette si contano oggi ben 67 GW di elettrolizzatori in cantiere. Una cifra piacevolmente sorprendente se si considera che l’obiettivo inserito nella Strategia sull’Idrogeno è di solo 40 GW entro il 2030.

Idrogeno europeo, serve il dialogo

Ma tra dire e fare c’è di mezzo il mare, recita il proverbio. E la capacità realmente attiva nel Vecchio Continente è ancora troppo bassa. “Dobbiamo costruire un ponte tra ambizione e realtà. Ed è qui che entra in gioco il dialogo“, ha aggiunto von der Leyen. “Abbiamo nuove idee che vogliamo testare con voi. Ad esempio, nel mio discorso sullo stato dell’Unione ho proposto di replicare con l’idrogeno pulito ciò che stiamo facendo attualmente con il gas. Potremmo mettere in comune la domanda, su base volontaria, con l’obiettivo di aumentarla, renderla più visibile e abbinarla alla futura produzione di idrogeno”.

“Sotto ogni aspetto si tratta di una sfida trasformativa – ha aggiunto Šefčovič – che sta cambiando completamente il modo in cui produciamo e utilizziamo l’energia, il modo in cui organizziamo la nostra economia. Sarà una sfida generazionale”.