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L’idrogeno eolico si bagna nelle acque danesi

Ørsted conferma la decisione finale di investimento per il pionieristico progetto H2RES. Entro la fine 2021, l'impianto produrrà 1.000 kg di idrogeno rinnovabile al giorno

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Credits: https://orsted.com/

 Un pieno di idrogeno eolico per il trasporto su strada danese

(Rinnovabili.it) – Via libera alla decisione finale di investimento (FID) per H2RES, progetto danese dedicato all’idrogeno eolico. A renderlo noto è Ørsted, la società che assieme ad altri sei partner sta portando avanti l’iniziativa. Il FID rappresenta un passaggio cruciale per il progetto; passaggio che comunica ad investitori e azionisti la piena fiducia nella sua riuscita e nelle possibilità di guadagno, una volta operativo.

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L’obiettivo di H2RES è semplice: immagazzinare l’energia prodotta dalle turbine offshore sotto forma di idrogeno con cui alimentare veicoli pesanti a fuel cell. L’impianto dimostrativo – un sistema di elettrolisi da 2 MW – è oggi in fase di realizzazione nella zona industriale di Avedøre Holmee, a Copenaghen. Una volta in funzione, sfrutterà l’elettricità degli aerogeneratori near shore, installati nella zona, per generare idrogeno eolico.

Secondo le stime del consorzio la produzione dovrebbe iniziare a fine 2021 con un quantitativo di 1.000 kg di combustibile verde al giorno. Il vettore sarà quindi destinato al trasporto stradale nella regione metropolitana di Øresund. “Consideriamo l’idrogeno rinnovabile e altri combustibili sostenibili, delle pietre miliari per raggiungere le zero emissioni nette al 2050″, ha spiegato Martin Neubert, Vicepresidente esecutivo e CEO di Ørsted Offshore. “H2RES contribuirà attraverso insegnamenti chiave a trasformare gli ambiziosi obiettivi europei nell’idrogeno pulito in un successo industriale”.

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Secondo i partner le risorse eoliche offshore, praticamente illimitate, sono ideali per alimentare l’elettrolisi dell’acqua. Il progetto servirà soprattutto a studiare come combinare al meglio un elettrolizzatore con l’alimentazione fluttuante dell’eolico in mare, sfruttando due turbine da 3,6 MW. L’iniziativa ha ricevuto 34,6 milioni di corone danesi (4,6 milioni di euro) dall’Energy Technology Development and Demonstration Program (EUDP) della Agenzia nazionale per l’Energia.