Un nuovo record per la fotoelettrolisi nella produzione dell’idrogeno verde
(Rinnovabili.it) – Il nuovo Piano energetico della Francia lo dimostra: l’economia dell’idrogeno non è più un sogno da tenere nel cassetto. Il vettore può essere integrato nei sistemi energetici a più livelli per aiutare il processo di decarbonizzazione di industrie, comunità e impianti di produzione elettrica o termica. Perchè questo accada, tuttavia, devono essere superati ancora diversi ostacoli sul piano della redditività della tecnologia produttiva. Se il gas in questione è “verde”, ossia ottenuto dall’elettrolisi dell’acqua alimentata da energie rinnovabili, le sfide da affrontare sono essenzialmente due: l’efficienza del processo e il grado di purezza dell’acqua stessa. I sistemi elettrolitici perdono parte dell’energia in ingresso nei loro componenti, fili ed elettrodi e solo una frazione dell’energia elettrica viene, per così dire, “immagazzinata” nelle molecole di idrogeno. Questo si traduce in un costo di produzione elevato. Inoltre l’elettrolisi convenzionale richiede acqua altamente purificata per prevenire l’incrostazione dei componenti del sistema. In altre parole, un’ulteriore spesa energetica.
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Una soluzione potrebbe essere quella realizzata HyperSolar, società californiana che ha progettato una tecnologia capace di impiegare persino i reflui urbani per ottenere una produzione illimitata di idrogeno rinnovabile.
Per risolvere il problema di efficienza, l’azienda ha sviluppato un sistema su scala nanoscopica che permette di introdurre direttamente gli elementi fotovoltaici in acqua per un’elettrolisi diretta, evitando corrosione e cortocircuiti. “Gestendo la scienza dell’elettrolisi a livello nanometrico, riteniamo che la nostra tecnologia a nanoparticelle possa fornire riduzioni dei costi senza precedenti per consentire la produzione commerciale di idrogeno rinnovabile da qualsiasi fonte di acqua, con la luce solare come unica fonte di energia”, spiegano gli inventori.
E i test effettuati a maggio hanno dato ragione a Hypersolar. Il dispositivo realizzato ha superato le 294 ore di produzione stabile del gas, sotto illuminazione continua simulata del sole, senza alcun degrado. “Utilizzando una nuova tecnica di rivestimento con uno strato polimerico protettivo che incapsula l’intero dispositivo – ha spiegato Joun Lee, Chief Technology Officer di HyperSolar – siamo stati in grado di superare i risultati di aprile (100 ore) e siamo molto più vicini ai nostri obiettivi annunciati in precedenza, ossia 1000 ore di funzionamento continuo stabile”.