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Idrogeno 2022, le previsioni di BloombergNEF

BNEF stima un nuovo boom nelle installazioni di elettrolizzatori guidato da Cina, Europa e Stati Uniti. L'industria è destinata a superare la mobilità come primo consumatore di idrogeno verde

idrogeno 2022
via depositphotos.com

L’idrogeno verde conquista terreno su quello blu

(Rinnovabili.it) – Per il vettore numero due della transizione ecologica si preannuncia un anno ricco di soddisfazioni. Un anno di crescita dei consumi, di nuovi incentivi, di società quotate in borsa. Ne è convinto BloombergNEF (BNEF) che oggi dedica all’idrogeno 2022 una nuova analisi di ampio respiro. Gli analisti hanno redatto 10 previsioni chiave per il mercato dell’idrogeno pulito, ossia ottenuto senza la produzione di emissioni. E il quadro che ne emerge è più che positivo.

Vendite di elettrolizzatori

BNEF ritiene che il mercato sia pronto a quadruplicare i volumi, sotto la spinta della corsa cinese. Nel 2021 i produttori di elettrolizzatori hanno consegnato 458 MW di impianti a livello mondiale; in questo 2022 il dato dovrebbe raggiungere gli 1,8-2,5 GW. In questo contesto la Cina conquisterà il titolo di mercato numero uno, come ben  il 62-66% della domanda totale di elettrolizzatori.

Il ruolo USA

Subito dopo la Repubblica popolare, si piazzeranno gli Stati Uniti. Gli sviluppatori USA si stanno affrettando  a mettere in cantiere diversi progetti dedicati al vettore, dal momento che il governo  sta preparando un investimento multimiliardario nell’idrogeno come parte dell’Infrastructure Investment and Jobs Act. Ma i finanziamenti verranno spalmati nei prossimi cinque anni, ed è probabile che la costruzione dei primi impianti ritarderà.

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Incentivi europei all’idrogeno 2022

 L’Europa nel suo insieme si piazza al terzo posto grazie ad una serie di politiche e normative in divenire. I progetti annunciati negli scorsi anni inizieranno finalmente la costruzione nel 2022, quando verrà rilasciata la nuova ondata di finanziamenti UE e saranno elargiti i primi sussidi nazionali.

Società quotate in borsa 

Approfittando dell’accresciuto interesse degli investitori, almeno quattro società attive nell’H2 intendono quotarsi in borsa quest’anno, spiega BNEF. Tra queste, il produttore italiano di apparecchiature per elettrolisi Industrie De Nora SpA, che sta valutando un’offerta pubblica iniziale (IPO) alla Borsa di Milano. E eCombustible Energy LLC, produttore statunitense di carburanti sintetici a base H2.

Le strategie nazionali sull’idrogeno

L’idrogeno 2022 vedrà un numero crescente di paesi definire delle strategie dedicate. Se nel 2021 il numero di piani nazionali per il vettore era passato da 13 a 26, quest’anno se ne dovrebbero aggiungere altri 22. “Tuttavia non tutte le tabelle di marcia sono uguali”, spiega BNEF. “Le strategie di Stati Uniti, Brasile, India e Cina potrebbero ridisegnare la mappa mondiale dell’idrogeno […], se seguite da politiche per aumentare l’uso di idrogeno pulito in settori promettenti”.

La domanda di idrogeno pulito

“Il prezzo del carbonio sarà fondamentale per la crescita della domanda di idrogeno pulito, così recita il mantra ripetuto dai partecipanti al settore, dai responsabili politici e persino da BNEF”. Un dato vero sul lungo periodo ma per l’idrogeno 2022, conteranno soprattutto gli obiettivi nazionali ed aziendali verso le zero emissioni nette.

Industria pesante vs mobilità

Secondo BloombergNEF è probabile che l’industria pesante dominerà gli usi finali dell’H2. Nel dettaglio cinque settori – acciaio, ammoniaca, metanolo, prodotti chimici e raffinazione del petrolio – utilizzeranno più idrogeno pulito nel 2022 rispetto alle 51.000 idrogeno a fuel cell oggi su strada a livello globale.

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Ammoniaca verde 

L’ammoniaca aiuterà le aziende a trasportare grandi volumi di molecole verdi attraverso i confini ben prima che le condutture dell’idrogeno diventino praticabili. La catena di approvvigionamento per la spedizione dell’ammoniaca è già consolidata e può essere facilmente sfruttata per le esportazioni di idrogeno. 

Idrogeno blu 

Poiché il prezzo degli elettrolizzatori diminuisce rapidamente, l’idrogeno “verde” da fonti rinnovabili sarà più economico da produrre rispetto all’idrogeno “blu” – prodotto da gas naturale con cattura e stoccaggio del carbonio – in tutto il mondo entro il 2030. Gli sviluppatori di progetti di idrogeno blu avranno sempre più bisogno di sussidi per rimanere sul mercato.