Hy2Move integra i primi tre IPCEI sulla catena del valore dell’idrogeno
Supportare lo sviluppo di tecnologie per integrare l’idrogeno nei mezzi di trasporto. Mettere a punto celle a combustibile ad alte prestazioni e serbatoi “mobili” per il vettore. Studiare e produrre le tecnologie per la fornitura di H2 puro alle stazioni di rifornimento. Questi i grandi obiettivi su cui lavorerà Hy2Move, il quarto e ultimo IPCEI sull’idrogeno. L’iniziativa è stata presentata da Estonia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Slovacchia e Spagna alla Commissione europea che ieri ha dato il suo benestare ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato.
Il quarto IPCEI sull’idrogeno
Un passaggio essenziale, quello dell’approvazione comunitaria, dal momento che i progetti qualificati come “Importanti Progetti di Interesse Comune Europeo” smuovono di volta in volta importanti risorse pubbliche. Nel caso di Hy2Move si parla di ben 1,4 miliardi di euro di finanziamenti statali, che dovrebbero sbloccare ulteriori 3,3 miliardi di euro di investimenti privati. I beneficiari? Tredici progetti innovativi – di cui solo uno italiano – portati avanti da aziende, PMI e startup.
Il leitmotiv dell’iniziativa è facilmente intuibile: i progetti dovranno far crescere le tecnologie per l’impiego dell’idrogeno nel settore trasporti. Sia quelli su strada, che per mare e cielo.
“L’idrogeno può aiutarci a spostarci e trasportare merci a zero emissioni. Ma investire nella mobilità e nelle tecnologie di trasporto alimentate a idrogeno può essere rischioso per uno Stato membro o per una sola azienda”, ha commentato Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione Europea, responsabile della politica di concorrenza. “È qui che le norme sugli aiuti di Stato per l’IPCEI hanno un ruolo da svolgere”. Il quarto IPCEI sull’idrogeno, spiega Vestager , rappresenta “un esempio di cooperazione europea veramente ambiziosa per un obiettivo comune chiave. Mostra anche come la politica di concorrenza funziona di pari passo con l’innovazione rivoluzionaria“.
IPCEI Hy2Move, come funzionerà?
Il quarto Importante Progetto di Interesse Comune Europeo sull’idrogeno supporterà lo sviluppo di una serie di innovazioni tecnologiche, tra cui:
- applicazioni volte a integrare le tecnologie dell’idrogeno nei mezzi stradali, marittimi e aerei. Queste includeranno, ad esempio, piattaforme per veicoli a fuel cell da utilizzare su autobus e camion;
- celle a combustibile ad alte prestazioni che utilizzano il vettore per produrre elettricità con potenza sufficiente a muovere navi e locomotive;
- una nuova generazione di soluzioni “mobili” di stoccaggio dell’idrogeno per l’impiego a bordo degli aerei, che garantisca sicurezza ed efficienza in condizioni di volo;
- tecnologie di produzione di idrogeno per applicazioni nel campo della mobilità e dei trasporti in particolare per la fornitura in loco alle stazioni di rifornimento di H2 pressurizzato per celle a combustibile, con una purezza del 99,99%.
Il ruolo dell’Italia
In questo contesto l’Italia partecipa all’iniziativa con l’impresa UFI HYDROGEN S.r.l., il cui progetto si inserisce nel secondo workstream. NewCo del gruppo UFI FILTERS, la società si dedica alla fabbricazione di membrane rivestite con catalizzatore (CCM) per la produzione industriale di PEM, e sarà uno degli attori principali della Hydrogen Valley che sorgerà in Trentino nel 2025. Il suo ruolo nell’IPCEI Hy2Move? L’azienda, sotto la guida del CEO Marco Lazzaroni, parteciperà attraverso il suo innovativo programma R2RMEA (Roll-to-Roll Membrane Electrode Assembly), che mira a sviluppare tecnologie innovative per MEA (Membrane Electrode Assembly) per celle a combustibile, utilizzabili in processi di produzione roll-to-roll. Queste tecnologie saranno fondamentali per la commercializzazione su larga scala di fuel cell destinate a settori come il trasporto su strada, marittimo, l’aviazione e applicazioni stazionarie.
Ricordiamo che il quarto IPCEI sulla catena del valore dell’idrogeno arriva dopo “Hy2Tech” (approvato il 15 luglio 2022), “Hy2Use” (approvato il 21 settembre 2022) e “Hy2Infra” (approvato il 15 febbraio 2024).