Ammesso il progetto della Gigafactory di elettrolizzatori di Ansaldo Energia al programma IPCEI
(Rinnovabli.it) – C’è anche un po’ di made in Italy nel pool del nuovo IPCEI Hy2Tech, l’iniziativa europea per promuovere ricerca e innovazione in tutti i segmenti della catena dell’idrogeno. Nel dettaglio delle 35 imprese che riceveranno finanziamenti pubblici, sei sono italiane: Ansaldo Ferroviaria, Enel, De Nora (in partnership con Snam), Fincantieri, Iveco Italia e Alstom. A cui si aggiungono i due enti di ricerca Enea e Fondazione Bruno Kessler (FBK). Lo ricorda stamane il Ministero dello Sviluppo Economico fornendo qualche dettaglio in più rispetto alla comunicazione della Commissione europea.
I progetti guidati dalle aziende nazionali si divideranno oltre 1 miliardo dei 5,4 approvati complessivamente per l’IPCEI Hy2Tech. Da queste realtà, spiega il MiSE in una nota stampa, “sono stati presentati investimenti in ricerca e innovazione ritenuti a livello europeo di elevata qualità e pertanto considerati meritevoli di essere finanziati con una quota maggiore rispetto a quella destinata ad altre imprese europee”.
Entrando nel dettaglio le risorse sosterranno una serie di progetti a copertura dell’intera filiera dell’idrogeno, dalle tecnologie di generazione a quelle di utilizzo, passando per stoccaggio, trasporto e la distribuzione dell’idrogeno.
Tra i sette progetti a guida italiana, fa capolino anche la prima Gigafactory di elettrolizzatori del Belpaese. La maxi fabbrica, progettata da Ansaldo Energia, dovrebbe entrare in funzione nel giro di 4 anni portando sul mercato europeo gli impianti in grado di produrre idrogeno dalla scissione delle molecole d’acqua. Per Stefano Santinelli, Chief of International and Public Affair della società, si tratta di “un primo importante passo verso una trasformazione che non può più attendere”. “Grazie a questi finanziamenti – ha sottolineato Santinelli – Ansaldo Energia andrà a realizzare una delle due prime gigafactory italiane per la produzione di elettrolizzatori. Una fabbrica che avrà una capacità produttiva di circa 800 MW e andrà a pieno regime entro la fine del 2026”.
Cosa sono gli IPCEI?
Gli IPCEI, acronimo di Important Projects of Common European Interest rappresentano ambiziosi progetti innovativi o iniziative infrastrutturali transfrontaliere in grado di contribuire in modo significativo al raggiungimento delle strategie dell’UE, generando effetti positivi per economia e cittadini. E per questo motivo facilitati da aiuti di Stato. Poiché gli IPCEI sono finanziati dai bilanci nazionali, gli Stati membri sono al comando sia per selezionare le società partecipanti che per concordare la governance del progetto.
“In questa sfida che si sta giocando a livello europeo – ha commentato il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti – l’Italia può schierare in campo imprese ed enti di ricerca di eccellenza, con competenze e tecnologie all’avanguardia in grado di raccogliere le opportunità che provengono dallo sviluppo dell’idrogeno oltre a svolgere un ruolo centrale nel percorso di diversificazione energetica che si sta portando avanti”.