Ecofy ha valutato il potenziale di produzione di gas rinnovabile entro il 2050 all'interno dell'Unione Europea e il suo ruolo nel processo di decarbonizzazione energetica
Il ruolo del gas rinnovabile nell’Europa del 2050
(Rinnovabili.it) – Il 25 per cento dell’attuale consumo di gas naturale in Europa può essere sostituito da gas rinnovabile. Lo dimostrano i numeri del nuovo studio Ecofys sul ruolo di questo carburante in un sistema energetico completamente decarbonizzato. Lo scenario di riferimento è quello europeo del 2050, un futuro in cui la lotta alle emissioni dovrebbe aver sposato con successo anche quella per la sicurezza energetica. La prospettiva di partenza è che tutti i consumi di gas in Europa abbiano, per allora, raggiunto emissioni nette di carbonio pari a zero. Ciò significa essenzialmente concentrarsi su una produzione da fonti rinnovabili e sull’adozione di sistemi di CCS o CCU per gli impianti elettrici tradizionali.
Lo studio supporta le ultime politiche comunitarie e nazionali che fanno del gas elemento imprescindibile del processo di decarbonizzazione. Non a caso a commissionarlo è stato il consorzio Gas for Climate che riunisce sette aziende europee attive nel trasporto di gas naturale (Snam, Enagás, Fluxys, Gasunie, GRTgaz, Open Grid Europe e TIGF) e due associazioni del settore “bio”, ossia il Consorzio Italiano Biogas (CIB) e European Biogas Association. Ma i numeri che emergono dal documento in merito al gas rinnovabile sono molto interessanti. Un’etichetta quest’ultima, sotto cui rientrano diversi prodotti: dal più semplice biogas al biometano passando per l’idrogeno.
Gli autori hanno calcolato che è possibile aumentare la produzione di gas rinnovabile a 122 miliardi di metri cubi annui entro il 2050. Rimuovendo dall’equazione il settore industriale, basterebbe impiegare 72 miliardi di metri cubi sui 122 totali per riscaldare gli edifici e produrre elettricità dispacciabile nei momenti di picco della domanda energetica per risparmiare una cifra di 138 miliardi di euro.
Nel dettaglio, gli autori stimano in maniera definita “prudente” un potenziale di produzione sostenibile del biometano nell’UE di circa 98 miliardi di metri cubi, ovvero 1,072 TWh di energia all’anno entro il 2050. A cui si aggiungerebbero altri 24 miliardi di metri cubi di idrogeno rinnovabile sfruttando eolico e fotovoltaico.
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“Il valore del gas rinnovabile all’interno della transizione energetica merita grande attenzione”, commenta Piero Gattoni, Presidente del CIB – Siamo impegnati per un aumento significativo della produzione di biometano raffinato prodotto dalla digestione anaerobica di biomasse agricole e altri rifiuti organici, nonché di biometano prodotto dalla gassificazione termica di residui legnosi. Un contributo aggiuntivo può venire dall’idrogeno ricavato da elettricità rinnovabile e dal metano sintetico prodotto da idrogeno rinnovabile”.