(Rinnovabili.it) – Entro il 2022 saranno spedite ogni anno 350mila fuel cell stazionarie (SFC). Il settore, che nel 2012 ha registrato un notevole implemento grazie alla crescita dell’interesse dimostrata da molti paesi, tra cui anche gli Stati Uniti, è destinato a proseguire con un trend positivo. Questo comparto è ora ad un punto in cui, se tutte le politiche governative rilevanti dedicate alle celle a combustibile stazionarie fossero effettuate, il potenziale globale di mercato potrebbe superare i 3 GW nel 2013, superando i 50 GW entro il 2020. A descrivere le possibilità del comparto la Pike Research nel suo ultimo rapporto pubblicato stamane, nel quale indica che da 21mila le spedizioni di SFC nel 2022 passeranno a 350mila.
“Mentre un certo numero di aziende ha abbandonato il settore delle celle a combustibile nel corso dell’ultimo anno, politiche di governo a favore della produzione di energia più pulita stanno alimentando il forte aumento della domanda di mercato”, dice direttore della ricerca Kerry-Ann Adamson. “Allo stesso tempo sono in corso di adozione tutta una serie di nuovi modelli di business al fine di soddisfare questa domanda, di cui si stanno occupando anche le società di servizi energetici, i produttori indipendenti, e le imprese energetiche cooperative. Questi stanno facendo delle celle a combustibile stazionarie un’opzione molto più standardizzata, che potrebbe essere considerata come parte del mix energetico complessivo”.
Il rapporto, intitolato “Celle a combustibile stazionarie”, fornisce un’analisi completa degli sviluppi e delle opportunità del mercato nel settore mondiale delle celle a combustibile, tra cui un focus sulla produzione combinata di calore ed energia.