(Rinnovabili.it) – Dopo ben 16 mesi di progettazione e sviluppo, la Boeing ha consegnato alla Marina statunitense un innovativo sistema di accumulo energetico a celle a combustibile. L’attributo innovativo se lo è guadagnato sul campo: lo speciale sistema, infatti, utilizza una tecnologia ancora poco conosciuta ai più, chiamata fuel cell reversibile a ossidi solidi (o RSOFC).
Dalle SOFC alle RSOFC
Tradizionalmente le pile a ossidi solidi o SOFC utilizzano come elettrolita un materiale allo stato solido, elemento che le rende molto più stabili di quelle a carbonati fusi, in quanto non presentano problemi di “perdite liquide”. Il loro funzionamento è abbastanza semplice: dal catodo gli ioni d’ossigeno vengono trasferiti attraverso l’ossido ad alta temperatura per reagire con l’idrogeno sull’anodo e generare elettricità.
In questa fuel cell reversibile però, è vero anche il contrario. In altre parole la reazione può essere guidata in entrambe le direzioni: verso la combustione dell’idrogeno per la produzione di corrente o verso l’elettrolisi dell’acqua per la generazione di idrogeno.
Come funzionano le fuel cell rigenerative
Il sistema è in grado stoccare le fonti rinnovabili generando, comprimendo e immagazzinando gas idrogeno a partire dalla elettrolisi delle molecole d’acqua. Quando la rete ha bisogno di energia funziona come una tradizionale cella a combustibile, consumando l’idrogeno immagazzinato per rilasciare elettricità. La tecnologia di Boeing, spiega la stessa società in una nota stampa, è unica nel suo genere riuscendo ad ottenere entrambi i processi in un unico sistema. Una prima unità è stata commissionata dalla Southern California Edison a Huntington Beach ma i test veri e propri si svolgeranno sulla ‘microgrid‘ sperimentale della Marina presso il NAVFAC Engineering and Expeditionary Warfare Center.
Pro e Contro della fuel cell reversibile
La società non ha rilasciato alcuna caratteristica tecnica della nuova fuel cell reversibile a ossido solido, ma le ultime pubblicazioni scientifiche sul tema riportano per questa tecnologia delle prestazioni in parte convincenti. I vantaggi ascrivibile alle pile a combustibile rigenerative includono elevati rendimenti, in quanto non sono limitati dal rendimento di Carnot, stabilità a lungo termine, flessibilità del carburante, basse emissioni e bassi costi di esercizio. Tra i contro il più importante è l’alta temperatura di funzionamento, che si traduce in lunghi tempi di avvio. Oltre alla produzione di idrogeno e ossigeno, potrebbe essere usata per creare syngas dall’elettrolisi del vapore acqueo e dell’anidride carbonica.