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Fornitura idrogeno pulito, oltre 16 mln di t/a entro il 2030

L'analisi BNEF prevede che per la fine del decennio gli Stati Uniti diventino il più grande produttore di idrogeno pulito, dominando il mercato globale assieme ad Europa e Cina

Fornitura idrogeno pulito
via pexels

 La Fornitura di Idrogeno Pulito, Oggi e Domani

Sappiamo che l’industria degli elettrolizzatori sta affrontando un periodo di crescita esponenziale, con un’offerta mondiale che supera già di 17 volte le vendite e che non dà cenni di voler rallentare. Cosa significa questo per la fornitura di idrogeno pulito? A rispondere è il nuovo rapporto di BloombergNEF, che prova ad analizzare le prospettive di crescita per l’idrogeno a basse emissioni o “low carbon”. L’etichetta viene generalmente utilizzata per indicare tutta la produzione del vettore con un’impronta di carbonio più bassa rispetto a quella della tradizionale industria dell’H2. La forma più comune sul mercato è infatti quella “grigia“, generata dal gas naturale attraverso un processo chiamato “steam reforming”, con un’emissione di circa 9,3 kg-13,7 kg di CO2 per kg di idrogeno prodotto.

Sono invece classificate come low carbon le versioni “verde” – ottenuta dall’elettrolisi dell’acqua con zero emissioni dirette –  e “blu” – ottenuta dal gas ma con sequestro della CO2, per un totale di circa 1,7 – 4,3 kg di CO2 per kg di idrogeno prodotto con tasso di cattura del 90%.

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Allo stato attuale si contano ben 1.600 progetti annunciati nella produzione dell’idrogeno a basse emissioni su scala mondiale. Tuttavia secondo gli analisti di BNEF, meno di un terzo vedrà la luce entro la fine del decennio. Cosa significa questo in termini produttivi? Che la fornitura di idrogeno pulito passerà dagli attuali 0,5 milioni di tonnellate all’anno a 16,4 milioni di tonnellate annuali nel 2030. Ben sotto i 38 milioni di tonnellate stimate dalla IEA per la fine del decennio.

Oltre la metà di questa produzione dovrebbe essere verde e quindi arrivare da impianti di elettrolisi, ma l’idrogeno blu avrà comunque un ruolo di primo piano. “La maggior parte delle politiche favorisce la produzione di H2 verde, ma l’economia, la domanda proveniente dall’Asia e una pipeline di progetti maturi supporteranno anche grandi volumi di H2 blu“, spiega BNEF.

Gli USA diverranno il più grande produttore di idrogeno pulito

Nonostante l’Europa abbia aumentato il suo impegno a sostegno dell’industria dell’H2, è probabile che gli USA diverranno il più grande produttore di idrogeno low carbon, dominando il mercato con una quota del 37% sull’offerta globale. “Gli Stati Uniti – scrivono gli analisti – ospitano la pipeline di progetti più maturi a livello globale, dominata da grandi progetti per l’H2 blu che probabilmente beneficeranno di crediti d’imposta”.

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Questo significa anche che entro il 2030, Cina, Europa ed USA monopolizzeranno la fornitura globale ospitando l’80% della produzione. Un dato sicuramente interessante è quello inerente al commercio internazionale dell’idrogeno pulito. “Fino al 31% della capacità H2 prevista da BNEF per il 2030 è orientata all’export, ma le esportazioni effettive potrebbero essere molto inferiori . Oltre la metà dell’offerta destinata alle esportazioni probabilmente sarà attiva in Nord America, supportata da crediti d’imposta. Non è ancora chiaro quanta parte della produzione di ciascun progetto verrà esportata e una quota significativa della produzione potrebbe anche soddisfare la domanda locale. Le politiche per le importazioni pulite di H2 in Europa, Giappone e Corea da sole potrebbero supportare fino a 1,6 milioni di tonnellate entro il 2030″.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.