Firmate due dichiarazioni d'intenti congiunte sulla cooperazione nel campo dell'idrogeno, mentre Berlino si prepara a sostenere con garanzie statali la nuova autostrada dell'idrogeno nazionale
Verso il primo ecosistema transfrontaliero dell’idrogeno d’Europa
(Rinnovabili.it) – Ben 9.700 chilometri di gasdotti e un investimento di 20 miliardi di euro per portare l’idrogeno attraverso tutto il paese e oltre. È il piano della Germania per la futura Wasserstoffkernnetz, una rete centrale dell’idrogeno che, a regime, dovrebbe comprendere le più importanti linee tedesche di trasporto e importazione del vettore. E che prevede già alcuni collegamenti transfrontalieri: quelli con l’infrastruttura dell’H2 olandese.
A sancirlo una delle due dichiarazioni congiunte di cooperazione energetica firmate ieri da Germania e Paesi Bassi. Come esplicitato dai rappresentanti dei rispettivi Ministeri dell’Economia e della Protezione del Clima, l’obiettivo è realizzare un ecosistema transfrontaliero dell’idrogeno, parte del futuro mercato dell’H2 dell’Europa nordoccidentale. L’impegno dei due Stati Membri non si ferma, infatti, alle reti di trasporto, ma coinvolge anche le infrastrutture portuali, le formazioni geologiche per lo stoccaggio e la domanda industriale del vettore.
“Accelerare congiuntamente l’espansione della rete dell’idrogeno sfrutta il potenziale di trasformazione delle infrastrutture del gas esistenti e rafforza la sicurezza degli investimenti lungo la catena del valore dell’H2″, ha commentato il segretario di Stato tedesco Philipp Nimmermann, al margine della firma.
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Garanzie statali per la rete per l’idrogeno della Germania
La formalizzazione del sostegno governativo alla Wasserstoffkernnetz è arrivata oggi. Il progetto, che il ministro per l’Economia Robert Habeck ha definito l’autostrada tedesca dell’idrogeno, non dovrebbe essere terminato prima del 2032 e per lo più con soldi privati. Ma Berlino sosterrà lo sviluppo con garanzie statali. Questo perché nei primi anni si prevedono solo pochi utenti per la rete, creando un divario tra entrate e costi di investimento. Il governo federale dovrebbe finanziare temporaneamente questa differenza.
Attualmente l’opera prevede 9.700 chilometri di gasdotti, di cui circa il 60% costituito dalla conversione di linee dalla rete del gas naturale esistenti, e il 40% da nuove linee. Le capacità di entrata e di uscita della infrastruttura sono rispettivamente di circa 100 GW e 87 GW. “Con la decisione del Consiglio dei Ministri e il progetto di richiesta dei gestori della rete di trasmissione per una Wasserstoffkernnetz – ha commentato Habeck – abbiamo gettato le basi per uno sviluppo rapido ed economicamente vantaggioso dell’infrastruttura della rete dell’idrogeno in Germania”.
Contemporaneamente con il progetto tedesco e quello olandese verrano create quattro linee di collegamento transfrontaliere, i cosiddetti interconnettori, per mettere a regime un vero ecosistema transfrontaliero dell’idrogeno.
Il meccanismo H2Global per un idrogeno low cost
La seconda dichiarazione firmata dai due paesi prevede un’importazione congiunta di idrogeno verde. Entrambi utilizzeranno il meccanismo H2Global, una fondazione di partenariato pubblico-privato alla quale partecipano, oltre al Ministero tedesco dell’Economia, anche numerose aziende del settore energetico.
Nel dettaglio, tramite H2Global vengono organizzate gare per acquistare idrogeno rinnovabile sul mercato globale al prezzo più basso possibile sulla base di contratti decennali. Le partite sono poi rivendute ai clienti finali sotto forma di contratti di acquisto di un anno. La fondazione compensa quindi l’eventuale differenza di prezzo tra il prezzo di acquisto e quello di vendita. Una prima asta è stata lanciata in Germania nel 2022 e una seconda tornata si aprirà nel 2024.
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