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Distretti dell’idrogeno, al via 5 progetti bandiera del PNRR

Firmati a palazzo Chigi i primi protocolli di intesa con cinque Regioni per la realizzazione delle nuove Hydrogen Valley italiane. Draghi: "Contribuiranno a stimolare la crescita, a creare occupazione"

distretti dell'idrogeno
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 Pianificati fino a 25 MW di elettrolizzatori su aree industriali dismesse

(Rinnovabili.it) – Via libera ai primi progetti bandiera del PNRR dedicati ai futuri distretti dell’idrogeno. Il Governo ha firmato ieri 5 protocolli d’intesa con le regioni Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Basilicata e Puglia, finalizzati a promuovere a livello locale la produzione e l’uso del vettore. L’iniziativa rientra nella Missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica” del Piano di Ripresa con cui l’Italia ha stanziato ben 500 milioni di euro per la creazione di 10 hydrogen valleys in aree industriali dismesse. L’obiettivo? Sfruttare zone già collegate alla rete elettrica e ben inserite nel contesto produttivo nazionale per installare, entro il 2026, elettrolizzatori alimentati con la sovra-generazione delle rinnovabili o impianti dedicati.

 Cosa sono i progetti bandiera del PNRR? 

Come spiegato in conferenza stampa dal premier Mario Draghi, i “progetti bandiera” mirano a premiare le capacità creative degli enti territoriali in ambito energetico, infrastrutturale, sanitario e digitale. Rafforzando al contempo la coesione sociale e territoriale. A ogni Regione è stato chiesto dal Dipartimento per gli Affari Regionali di individuare iniziative di particolare rilevanza strategica per il proprio territorio, da sviluppare con ad hoc e accordi bilaterali.

 E le intese firmate ieri rappresentano il primo passo concreto in questa direzione per alcune delle 21 proposte locali arrivate sul tavolo governativo. “Gli accordi – ha dichiarato il presidente del Consiglio – sono un passaggio importante nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. […] Il progetto delle regioni Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Basilicata e Puglia punta a realizzare siti di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse. Contribuisce a stimolare la crescita, a creare occupazione. Ci avvicina ai nostri obiettivi energetici e climatici, che il Governo è determinato a mantenere e anzi a perseguire con sempre maggiore convinzione”. 

Distretti dell’idrogeno made in Italy

L’Italia conta circa 9.000 km quadrati di superficie votata alla produzione industriale. Aree per lo più posizionate in maniera strategica ai fini di una futura rete di produzione e distribuzione di idrogeno verde a PMI e trasporti. In questo contesto la seconda missione del PNRR ha previsto di riqualificare le zone dismesse trasformandole in distretti dell’idrogeno e chiamando all’appello le Regioni interessate. 

I progetti saranno seguiti passo dopo passo da un Comitato di coordinamento e monitoraggio. In una prima fase, la consegna del vettore avverrà su camion o su condotti esistenti in miscela con gas metano. In un secondo momento saranno realizzati in loco impianti di elettrolisi con una taglia da 1,5 a 10 MW. “Dovranno produrre meno di 3 tonnellate di anidride carbonica per tonnellata di gas”, sottolinea il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani. Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, ha aggiunto “l’idea è di specializzare [le singole iniziative] in temi specifici in materia di idrogeno così da poter espandere queste best practices a livello nazionale”.