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Dagli USA la fuel cell batterica che si auto alimenta

Dagli USA la fuel cell batterica che si auto alimenta

 

(Rinnovabili.it) – Il vero futuro dell’autosufficienza energetica passa per le celle a combustibile microbiche (MFC). Perlomeno questa è la convinzione di un gruppo di ricercatori della Binghamton University, nello stato americano di New York, creatori della prima fuel cell batterica autosufficiente.

Il team è stato in grado di mettere a punto un dispositivo su micro scala capace di produrre energia per 13 giorni consecutivi semplicemente attraverso le interazioni simbiotiche di due differenti tipi di batteri.

 

“L’idea di produrre di energia elettrica attraverso la cooperazione sinergica non è nuova. Tuttavia, gran parte di questo lavoro è ancora nella sua fase nascente”, spiega Seokheun Choi, co-autore dello studio. “L’evoluzione di questa tecnologia richiede ulteriori ricerche ma, per la prima volta, abbiamo tradotto un’idea in un reale dispositivo su micro-scala”.

 

La nuova fuel cell batterica è grande solo un quinto rispetto alle dimensioni di un cucchiaino da tè, ma al suo interno tutto è progettato nei minimi dettagli. Nella camera principale è stata depositata dagli scienziati una coltura di batteri fototrofi e eterotrofi: i primi utilizzano solo luce solare, anidride carbonica e acqua per ottenere energia, mentre i secondi devono nutrirsi di materia organica per sopravvivere (batteri fototrofi compresi, dunque).

La minuscola fuel cell è stata esposta alla luce inserendo una minima quantità di materia organica all’interno. A quel punto si è creato un ciclo simbiotico che è andato avanti per più di una settimana, senza il bisogno di ulteriori input esterni se non quello della luce. I processi metabolici dei microorganismi hanno generato 8 microampere per centimetro quadrato di cellule per tutti e 13 i giorni consecutivi.

 

“Le fuel cell a base di batteri eterotrofi generano un’alta energia, mentre quelle a base di microbi fotosintetici forniscono autosostenibilità. Quello che abbiamo ottenuto è il meglio dei due mondi”, ha aggiunto Choi.

 

La svolta è promettente, ma è solo il primo passo nello sviluppo elettricità “microbica”. Se provassimo oggi ad alimentare con questa tecnologia, ad esempio, un televisore da 42 pollici, avremmo bisogno di ben 62.500 celle a combustibile.

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